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Toro, Ventura è diventato Zeman

Toro, Ventura è diventato Zeman - immagine 1
Federico Danesi

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Il 2 febbraio Zdenek Zeman è stato esonerato dalla Roma. Ed è sbarcato alla Sisport. Perché altrimenti è difficile spiegare il rendimento del Toro da allora sino ad oggi, con una squadra più simile negli alti e soprattutto nei bassi a quelle del boemo che a quanto abbia messo in mostra anche nelle ultime stagioni Ventura.

 

Pragmatismo, al di là della libidine, era uno dei suoi marchi di fabbrica. Ma oggi si divertono quasi sempre e solo gli altri: 16 gol fatti, 23 subiti dal 10 febbraio ad oggi per due mesi  che si sono trasformati in incubo. Certo non è colpa (solo) del tecnico se i problemi fisici di Ogbonna lo hanno costretto a due stop, uno più lungo dell’altro, che hanno rimesso in campo la sua controfigura. Ma al tirar delle somme le scelte tattiche e degli uomini in campo spettano a lui.

 

E come Zeman, anche Ventura ama poco variare, convinto che alla lunga quel tipo di gioco sia adatto ai suoi uomini (anche se su alcuni i dubbi permangono) oltre che soprattutto adatto per salvarsi nonostante oggi la classifica si sia fatta pesante. Il boemo a Roma ha provato a snaturarsi, modificando almeno in parte l’assetto tattico in difesa. Ventura no, ché tanto i conti si faranno alla fine. Ma chiudere male, nonostante la salvezza, significherebbe anche lasciare troppi conti aperti con i tifosi. Che gli chiedono godimento, ma soprattutto di mantenere la serie A, a tutti i costi.

 

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)