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Toro-Verona è Bellanova vs Faraoni: l’Inter come denominatore comune

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Il capitano del Verona e l'esterno granata hanno una storia parzialmente simili. Bellanova è alla ricerca di una sua consacrazione definitiva
Giacomo Stanchi
Giacomo Stanchi Redattore 

Raoul Bellanova e Davide Faraoni. Due esterni destri. Due calciatori che hanno dovuto fare un passo indietro dall'Inter per tornare prepotentemente ad attirare su di sé le attenzioni del grande calcio. Entrambi si sono creati il loro spazio in squadre che lottavano per la Champions League. Hanno, però, dovuto dimostrare il loro valore in società, che potevano loro dare minuti e titolarità. Lunedì si ritroveranno contro in Torino-Verona.

Faraoni, dall'Inter del Triplete al Verona e poi l'interesse del Napoli...

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"Io, in Prima Squadra all’Inter. Mi rendo conto solo adesso di quanto fossi in una dimensione non reale. In un sogno, direi. Avevo l’incoscienza di un ragazzo, e questo mi faceva giocare con tranquillità. Ora, qualche mese dopo, ho realizzato e di colpo ho capito quanto sia difficile restare in Serie A. Questa riflessione, ultimamente, mi ha penalizzato. Non sono alla loro altezza, non posso restare all’Inter. Sono arrivato dopo il Triplete, non c’entro niente con loro, né tecnicamente e né fisicamente. Voglio mettermi in gioco". Così Faraoni ha commentato la sua esperienza all'Inter  in una chiacchierata con Cronache di Spogliatoio dell'anno scorso. L'esterno per affermarsi, dopo l'exploit in nerazzurro in una squadra strabiliante, ha dovuto girovagare per l'Europa, oltreché l'Italia. Infatti, dopo l'Udinese il ragazzo ha lasciato il Belpaese ed è approdato in Inghilterra al Watford. E poi ancora Perugia, Novara e Crotone, prima di affermarsi definitivamente a Verona. In Veneto si è conquistato la fascia di capitano ed è stato artefice di una serie di buone prestazioni sino ad attirare le attenzioni del Napoli, campione d'Italia. Poi, nonostante sembrasse tutto fatto, l'accordo è saltato. Così il suo manager, Mario Giuffredi, ha chiosato sul mancato accordo: "E’ stato vicino al Napoli perché il presidente De Laurentiis me l’ha chiesto. Sarebbe dovuto arrivare al posto di Zanoli, poi quest’ultimo è rimasto e Faraoni è restato al Verona tranquillamente”. A Verona, sembra che finalmente abbia trovato la sua condizione ideale. Si esprime al meglio e ha la fiducia di tecnico, piazza e tifoseria. Lunedì incontrerà chi, ancora, dopo un passaggio all'Inter, sta cercando la sua consacrazione in granata.

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Bellanova, dopo l'Inter della finale di Champions con il City ecco il Toro

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“Non mi aspettavo di entrare  (nella finale di Champions di Istanbul con il Manchester City ndr). Una volta che sono entrato, non avevo pressione, ero tranquillo, volevo solo dimostrare che in certe partite ci posso stare. Allo stesso tempo sono veramente contento di aver fatto questa scelta quest’anno, perché voglio essere protagonista, voglio fare bene e voglio dimostrare di poter tornare a fare partite di quel calibro”. Così Raoul Bellanova alla presentazione in maglia granata. L'esterno, pur giovanissimo, ha già viaggiato parecchio: Bordeaux, Atalanta, Pescara ed Inter. Approdato in nerazzurro, dopo esser stato nelle giovanili del Milan da tifoso del Biscione, ha mostrato, da riserva, di poter dire la sua nel grande calcio dopo una maturazione completa. L'esterno lombardo è cresciuto avendo per idoli i compagni di squadra di Faraoni: "I miei idoli sono Zanetti e Maicon, facevano il mio ruolo". Ora, il Toro per lui ha fatto un investimento importante (7 milioni più uno di bonus e un quadriennale ad 1.1 milioni a stagione) e Bellanova deve crescere per poter dar prova di essere pronto per grandi palcoscenici. Nelle prime gare della stagione ha avuto alti e bassi, pur dimostrando una buona abilità nel crossare, ha ancora delle lacune in fase difensiva. Il Torino gli può dare visibilità e minuti, lui può dire la sua.

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