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Toro vincente, ma con fatica

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L'editoriale di Gino Strippoli / Granata bravi a difendere i tre punti, ma ci vuole più cinismo

 Era importante vincere e prendersi quei tre punti che avrebbero consentito al Toro di cambiare il passo in classifica e così è stato. E' bastato un gol di Darmian per vincere contro il Parma (tra l'altro  molto bella la costruzione con la pennellata di Vives per Bruno Peres, che ha poi messo al centro area dove si è fatto trovare pronto il terzino granata). Ma non è stata una vittoria facile, tutt'altro. Se nel primo tempo il Toro era stato il dominatore del campo, con un Parma incapace di reagire, nei secondi 45 minuti, complice un appannamento granata dovuto ad un evidente calo fisico, gli uomini di Donadoni hanno sfiorato il pareggio tre volte, colpendo un palo e trovando per due volte un Gillet molto reattivo a respingere due tiri insidiosi.

Comunque vittoria doveva essere e vittoria è stata, e il Toro oggi ha un punto in più rispetto allo scorso anno, senza contare  il primato in Europa League; quindi tirando le somme attualmente la stagione del Toro è di primo piano, sebbene come è successo ieri i granata a volte sembrano arrancare per una stanchezza fisica che può essere comprensibile, visto che si sta giocando ogni tre giorni e che molti ragazzi non sono abituati a certi ritmi. In più se all'organico vengono a mancare per infortunio due giocatori importanti nel contesto delle rotazioni come Bovo e Molinaro, allora il cedimento avuto contro i parmigiani ha la sua giustificazione.

Buon per il Toro che regge bene la difesa, vero punto di forza della squadra  di Giampiero Ventura, perché ieri la mediana ad un certo punto era saltata nonostante le ottime prove di Vives e Gazzi però mal supportati da El Kaddouri. Infatti il belga-marocchino è sembrato  un estraneo  nel gioco venturiano, mai nel vivo delle azioni, spesso nascosto tra le maglie avversarie, mai uno spunto degno di nota, mai un pallone recuperato: davvero una delusione soprattutto conoscendone le doti tecniche che sembra non siano però accompagnate dall'agonismo che ci vorrebbe. Un consiglio per il ragazzo? Prendere da esempio  ciò che mette in campo Amauri, capace di sradicare palloni agli attaccanti avversari, bravo a  rincorrere i centrocampisti, anche se ciò non è proprio  il suo compito, ma appunto quando non si riceve palla allora meglio mettersi al servizio della squadra come fa il brasiliano, che in quanto a impegno è secondo a nessuno.

Certo, Il Parma visto ieri è davvero poca cosa.  Però il rilassamento granata ha dato ossigeno ad una squadra che dopo il primo tempo boccheggiava e il Toro ha rischiato grosso a lasciar il centrocampo in mano parmense. Ecco ciò che i granata dovranno cercare di mettere in campo nelle prossime partite  cioè quella cattiveria e quel cinismo in più che possano permettere di dare il colpo del KO all'avversario. Ieri la volontà c'era  di chiudere la partita, ma molti contropiedi sono stati banalmente sprecati, e il Toro deve cercare di migliorarsi in queste situazioni di gioco. Quest'anno spesso i ragazzi di Ventura si sono trovati in identiche situazioni di gioco senza  risolverle a proprio favore. E' sempre più evidente che manca a questa squadra in questo momento quel giocatore capace di rifinire le azioni e mandare in gol i propri compagni. Oggi come oggi quel fantasista non sembra essere El Kaddouri e Sanchez Mino deve ancora  entrare nella parte  e soprattutto nel gioco del campionato italiano, anche se ad onor del merito quando in campo il ragazzo gioca alcuni bagliori di luce si intravedono.

Fra tre giorni il Toro affronterà l'Atalanta, squadra sempre ostica per sua natura; mister Ventura dovrà fare i conti con le assenze anche se si spera nel recupero di Bovo e Molinaro e dello stesso Barreto. Quella coi bergamaschi sarà un'altra partita da vincere, per dare una dimensione importante alla classifica ma soprattutto per acquisire sempre più fiducia nei propri mezzi.