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Toro: vinci il derby e salva la stagione

Maratona, Torino, Toro, Carpi, Stadio Grande Torino
L’editoriale di Gino Strippoli / La sfida con la Juventus rimane l'unico obiettivo concreto dei granata
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Caro Toro: vinci il derby, salva la stagione, salva tutto. Diversamente sarà davvero un'annata buttata all’aria. Solo una vittoria nel derby di domenica prossima potrebbe restituire orgoglio e dignità ai tifosi delusi da questo campionato. Anche le parole di Ciro Immobile: “il derby per toglierci da questa classifica”, ben si sintonizza con la premessa di questo editoriale. 

Anche perché conti alla mano al di là di ciò che combinano le altre squadre che sono incagliate ancora sotto i granata è proprio il Toro a doversi preoccupare di se stesso e della classifica.

Già la posizione in campionato dice che il Toro è 13° ed ha ben 9 punti in meno rispetto allo scorso anno. Anche se la distanza dalla famosa zona rossa è ben lontana 7 punti (Frosinone) e pare quasi impossibile una rimonta sui granata una squadra come il Toro non può accontentarsi di arrivare dal 13° al 17° posto, ma questo è il rischio e le due prossime partite devono per forza di cose portare punti alla squadra capitanata da Glik.

Vincere il derby potrebbe davvero significare molto sia per la squadra che per i tifosi ormai stanchi, delusi e amareggiati.

Se questa squadra manca davvero di personalità allora questa è una stagione buttata al vento perché se nessuno degli addetti è riuscito a dare mentalità vincente e ha personalizzare la squadra mi domando come si possa ancora credere che si stiano ponendo le basi per il futuro.

Non si può sempre imputare ai giovani la mancanza di carattere visto che anche contro il Genoa sono crollati giocatori che non sono proprio nati ieri vedi Vives, ormai logoro e lento ( il calcio ormai viaggia a velocità tremende che un 35 enne non può di certo tenere) ; Glik , il fantasma del giocatore che imperava in area lasciando poco scampo agli avversari; Molinaro, inesistente all’inverosimile; Moretti, l’unico che tiene ancora con dignità il campo nel sistema difensivo.

Poi certo ci sono anche i giovani, ma ricordiamolo sono giovani che comunque hanno dai 22 anni ai 25 anni , quindi non giovanissimi. Ma a questi giovani che scendono in campo senza carattere e senza personalità chi è che dovrebbe caricarli e motivarli? La personalità, uno o c’è l’ha oppure non c’è l’avrà mai. La personalità di un uomo non si può costruire, quindi i brividi vengono immediati pensando al futuro di questa squadra che per l’oggi è davvero buio.

In questa stagione per adesso non c’è stata nessuna crescita ma piuttosto un ridimensionamento psico – fisico non indifferente visto che dopo aver preso un gol la squadra si scioglie come burro al sole.

C’è solo un rimedio a tutto ciò, iniziando dal derby, tritare il terreno di gioco, tirare fuori gli attributi e mettere del vero furore agonistico.

Io personalmente non penso che questa squadra manchi di personalità ( questa mancanza l'ha dichiarata qualcuno dopo la partita), avrà molti difetti ma se in venti minuti mette sotto il Genoa , se per 60 minuti mette sotto la Lazio, vuol dire che ha sicuramente delle qualità buone tecniche.

La mentalità di una squadra però non la disegnano i giocatori ma la deve dare l’allenatore e qui i problemi sono due: o i giocatori non recepiscono e sono sordi alla voglia di vincere dell’allenatore oppure è l’allenatore che ha perso oggi quella grinta ( per 4 anni l’ha data) che deve infondere nella sua squadra. Non ci sono di certo altre soluzioni.

La mia vuol essere sempre una critica che possa spronare squadra e allenatore e non di certo disfattista, soprattutto in previsione della stracittadina di domenica all’Olimpico. Già un Olimpico granata, con i tifosi sempre all’altezza della situazione, che sicuramente tiferanno per quel colore granata che è leggenda e che non tradiranno mai.