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Toro: vittoria da applausi, ma quanta fatica!

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
L'editoriale di Gino Strippoli / I granata con un Berenguer in più cambiano musica e partita

Spesso basta un cambio azzeccato per cambiare i volti di una partita. Ed è quello che è successo ieri a Walter Mazzarri: il tecnico granata ha azzeccato la sostituzione, inserendo il giovane spagnolo Berenguer al posto di un buon Ansaldi. Proprio l'ingresso in campo del numero 21 granata ha dato la svolta alla rimonta granata. Appena entrato ha subito dialogato a occhi chiusi con un ottimo Adem Ljajic sino a sfiorare il gol con un tiro ben tagliato e forte. Solo il tocco leggero di Gomis ha messo il pallone sulla traversa piuttosto che in rete. Ma la vendetta dello spagnolo non si è fatta attendere: dopo solo 5 minuti un altro dialogo tra Ljajic e Berenguer e splendido assist per il Gallo Belotti che con un diagonale ha trafitto Gomis, portando il Toro al pareggio.

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Al 75' un altro assist di Berenguer, con Belotti che sfiora il gol del vantaggio. Insomma il ragazzo ha davvero cambiato la partita. Nel momento in cui lo spagnolo ha messo piedi in campo ha elettrizzato la partita e tutti si sono svegliati da un torpore che aveva deluso sin lì il pubblico. La Spal d'altronde ha ben giocato il primo tempo e ha retto bene nei primi 15 minuti del secondo tempo, sfiorando almeno due volte il gol del raddoppio con Grassi, già autore del primo gol, e con Antenucci con un colpo di testa che Sirigu ha messo oltre la traversa. Insomma la squadra di Semplici non è stata a difendere il gol di vantaggio ma ha giocato mettendo davvero in difficoltà il Toro per almeno 60 minuti di gioco. Poi il risveglio Berenguer e di tutta la squadra con Belotti in ripresa e un gol che lo ha portato in doppia cifra ma sopratutto l'assist importante che il Gallo ha fatto per De Silvestri, diventato un terzino-bomber visto che, con il gol di ieri, è arrivato a cinque reti.

Diciamo pure che che su tutti e due i gol ci ha messo lo zampino Adem Ljajic. Prima il lancio a Berenguer per il primo gol e poi l'innesto a Belotti per il gol del vantaggio. Ottima anche la prestazione di Falque che ha sfiorato per due volte la rete con un bel tiro da fuori area e poi dopo un triplo dribbling e tiro, entrambi respinti da un attento Gomis. Il Toro, dopo essere uscito dai primi 45 minuti tra i fischi di tutto lo stadio, si è riscattato ed è uscito tra gli applausi. Era l'ultima partita in casa ed è bene ciò che finisce bene, però le distrazioni e le imprecisioni del primo tempo devono far sollevare ancora una volta le giuste considerazioni: ovvero che questa squadra deve essere rinnovata nel vero senso della parola. Si chiuderà al 10° posto e non è di certo un buon risultato anzi, dal punto di vista stagionale, è fallimentare. Ma proprio questo deve essere di stimolo, si spera, per la società granata nel costruire per la prossima stagione una squadra forte in tutti e 22 i componenti della rosa perché quest'anno spesso sono proprio venuti a mancare le cosiddette seconde linee. Se si vuole davvero centrale l'obiettivo europeo per il prossimo anno non ci sono alternative all'avere una rosa davvero competitiva in tutti i suoi elementi. Non possono bastare solo 11 giocatori.