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Toro: Vittoria sofferta, ma 7° posto

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L'editoriale di Gino Strippoli / Granata non belli, ma grandi!
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

E' stato un Toro non tra i più belli a vedersi, forse il più brutto a livello di gioco di questo campionato ma è stato un Toro grande, maturo , che ha saputo portare in porto una vittoria difficile e con tanta sofferenza. Ma spesso la sofferenza fa grandi le squadre e ne dimostra il carattere. Il Toro c'è e con questi tre punti contro la Lazio raggiunge il 7° posto in classifica alla quindicesima giornata di campionato. Erano anni, molti, che il Torino non si assestava in una posizione così tanto europea!

Non male visto che dietro di se lascia squadre che sembravano a luglio viaggiare , come organico, ad anni luce dai granata. Eppure il Milan, l'Udinese, la Lazio, il Parma sono tutte dietro alla squadra allenata da Ventura. Questo dovrebbe significare molte cose: ad esempio che il mister è riuscito a creare una compattezza di squadra non indifferente valorizzando le qualità dei singoli; che i ragazzi seguono nel dettaglio i dettami del tecnico; che il carattere di questa squadra esce fuori positivamente anche nei momenti difficili durante le partite. Certo non sempre tutto è filato liscio se no il Toro non avrebbe lasciato dietro di se molti punti persi ma la strada per un campionato tranquillo di centro classifica è stato tracciato a maggior ragione dopo la prestazione con la Lazio.

Nonostante non sia stato un Toro libero di specchiarsi a fine partita per la sua bellezza è riuscito però a non prendere gol difendendosi bene dalla furia laziale, anche se molto disordinata. A mettere pepe alla partita e a scombussolare gli schemi venturiani è stato l' infortunio di El Kaddouri nella fase di riscaldamento. Toro quindi rivoluzionato, pochi minuti prima della partita, con D'Ambrosio a riprendersi la fascia destra e Darmian a fare il terzo centrale di destra. Tra l'altro tutta la linea di difesa granata è stata pressoché perfetta chiudendo ogni buco e ogni spazio agli avversari per tutti i 95 minuti di gioco.

Già una difesa perfetta che ha retto gli attacchi laziali e ad onor di cronaca concedendo solo tre tiri nello specchio della porta, scoccati da fuori area, che hanno trovato un super Padelli che ha sventato in angolo le tre conclusioni.Retroguardia che ha retto bene grazie anche al filtro del centrocampo con Farnerud, nono stante un paio di passaggi sbagliati, sempre nel vivo del gioco e capace di accelerate sulla fascia sinistra che han creato scompiglio nel centrocampo avversario . Vives ha invece saputo, in cabina di regia , dettare bene i ritmi di gioco ma sopratutto è stato importante nel gioco sporco di filtraggio insieme a Basha.

Ma il Toro in attacco al di là dell'azione che ha portato al gol Glik ( Cerci – D'Ambrosio e Glik-gol) cos'altro ha fatto? Se non ha impegnato più di tanto Marchetti è perché è mancata la perfezione dell'ultimo passaggio. Le accelerate granata, o ripartenze come si vogliano chiamare, sono state devastanti con Cerci che più di una volta si è lasciato uno, due , tre avversari alla volta eppure nel momento cruciale dell'azione o della finalizzazione la palla o veniva recuperata dalla difesa laziale o l'Alessio veniva spedito per le terre fallosamente ( un paio di volte) senza riscontro arbitrale o la conclusione dell'ala granata peccava di precisione. Solo una volta l'attaccante è riuscito ad andare al tiro nel primo tempo , dopo triangolazione con D'Ambrosio, ma i guantoni di Marchetti hanno respinto la conclusione. Immobile si è mosso bene nel primo tempo finché ha giocato e ha lavorato molto per la squadra. Talvolta si può essere utili da attaccanti anche conquistando palloni in difesa proprio come ha fatto Immobile domenica scorsa.

Se una volta qualcuno si lamentava che il Toro era stato bello ma spesso finiva per specchiarsi rimanendo poi a mani vuote oggi questa squadra ha dato prova di saper difendere il risultato, certo anche con fatica ma d'altronde chi è che ti regala la vittoria? Già una vittoria sudata ma meritata, chi suda e soffre ha sempre merito!