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Toro vittorioso a Pescara e..che Barreto!

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Una vittoria così netta in trasferta, con due gol di scarto, con un bel gioco sorretto da qualità e tecnica il tutto legato da grinta e un ottima strategia, avrà fatto balbettare anche il miglior oratore granata dalla dizione...

Una vittoria così netta in trasferta, con due gol di scarto, con un bel gioco sorretto da qualità e tecnica il tutto legato da grinta e un ottima strategia, avrà fatto balbettare anche il miglior oratore granata dalla dizione perfetta. Ma questo è davvero il Toro o stiamo sognando?

 

Così i molti tifosi che seguivano la partita contro gli abruzzesi si domandavano esterrefatti già dopo pochi minuti di gioco. Già perché dopo che la lancetta del cronometro aveva scandito col suo ticchettio silenzioso il 4' minuto un boato granata tuonava in ogni bar e in ogni casa, dove si stava assistendo alla partita, e allo stadio Adriatico, dove lo zoccolo duro di tifosi dava manforte in questa trasferta difficile: Santana aveva appena fatto gonfiare la rete dopo una bellissima azione nata da un vivacissimo Barreto che, giocando a memoria, aveva scambiato velocemente con Meggiorini. L’ex novarese serviva palla indietro verso Cerci che senza pensarci troppo lanciava la sfera verso il centro area dove un astuto Santana si faceva trovare, pronto e solo, davanti a Perin infilzandolo inesorabilmente.

 

Il boato dei tifosi granata è poi continuato per tutti i 94 minuti visto che i ragazzi del Toro hanno sciorinato sempre azioni e ripartenze veloci, divertendo senza mai distrarsi troppo. La concentrazione che voleva Ventura per vincere da veri corsari e conquistare il porto di Pescara c’è stata ai massimi livelli. Pochissimi errori grazie ad una condizione fisica eccellente. La sorpresa è stata senza dubbio veder uscire dal sottopassaggio che portava dal primo minuto sul rettangolo di gioco il nuovo idolo granata Paulo de Sosa Barreto.

 

Il brasiliano è stato una variabile impazzita per i difensori abruzzesi. Sempre scattante, sin dai primi secondi, è sembrato un giocatore ‘datato’ al Toro più che un vero neo acquisto. Si è mosso in campo come se giocasse da anni con la maglia granata, grintoso, abile a pressare i difensori avversari, pronto a ripartire veloce in attacco, a memoria negli scambi e nelle triangolazioni con i compagni, ottimo ad attaccare gli spazi. In ogni azione pericolosa il brasiliano è stato presente oltre al primo gol citato: al 6’ con una ripartenza veloce con servizio per Meggiorini che viene di poco anticipato; al 13’ quando, dopo azione strepitosa di Cerci, serve in profondità l’avanzata di D’Ambrosio anticipato di poco da Perin; al 37‘ quando si invola verso l’area con bella progressione per poi essere abbattuto fallosamente prima di entrare in area (la punizione dal limite sarà ribattuta dalla barriera e poi il successivo tiro di Cerci parato a terra da Perin); al 40’ quando uno straordinario Cerci si invola verso l’area scambiando con Meggiorini, con velo di Barreto, e secondo boato granata grazie al gol di precisione del romano; al 57’ quando con una fiammata scatta, bruciando gli avversari ,verso l’area per poi essere fermato da una spallata regolare di un difensore. Che dire? Che Barreto! E che intesa con Meggiorini.

 

Il “Meggio” è sembrato un altro giocatore, di sicuro ha beneficiato dei movimenti di Barreto, per altro andando anche vicino al gol al 59’ con un tiro a rientrare che è andato a scheggiare il palo alla destra di Perin.

 

Quanto è importante avere giocatori di qualità, ciò che ha sempre voluto e sostenuto mister Ventura, lo si è visto contro il Pescara: il rientro di Santana con una partita di alto spessore tecnico (al 10’ è addirittura superlativo nel schiantare in dribbling ripetuti sulla fascia destra due avversari riuscendo poi a crossare in area), un Cerci che si sta dimostrando l’acquisto importante che tutti si aspettavano (al terzo gol in campionato oltre alla innumerevoli scorribande sulla fascia servendo assist a tutti), le grandi parate di Gillet (al 55’ su Bjarnason e al 78’ su girata di testa di Abbruscato) e il Barreto che tutti sognavano, hanno coinvolto il D’Ambrosio capitano preciso e impeccabile sia in fase difensiva che offensiva nelle sovrapposizioni, la diga Brighi- Gazzi, l’attenzione massima di Glik e Rodriguez, l’esemplare Masiello, il ritrovato Meggiorini. Il Toro è una squadra e ha giocato tutti per uno, uno per tutti!

 

Adesso il Toro ha allontanato quasi definitivamente la zona delle sabbie mobili, in cui sono sempre più invischiate Palermo e Genoa oltre al Siena. Nove punti dalla terz’ultima e 10 punti dalla penultima iniziano a essere distanze importanti. L’undicesimo posto della squadra granata è la garanzia che i ragazzi stanno seguendo benissimo i dettami di mister Ventura. Dopo questa partita, dove ha visto il duo Barreto – Meggiorini giocare ad altissimo livello, sarebbe un delitto iniziare la solita tiritera su Bianchi. Ieri il capitano non c’era, ma avrebbe fatto ugualmente bene. Il Toro dispone adesso di un altro attaccante di qualità come Barreto ma ricordiamoci che il Toro è fatto di 24 giocatori, il Toro finalmente è una squadra dove nessuno è indispensabile ma tutti sono importanti.

 

Gino Strippoli