Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: in vista della ripresa del campionato in seguito allo stop dovuto all'epidemia di Covid-19, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione dicendo la loro sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Gualtiero Lasala, Andrea Marchello e Luca Sardo.
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ToroPreview, ripresa della Serie A: “Il Torino riuscirà a salvarsi?”
Istruzioni per l’uso / Quattro domande sulla ripresa del campionato a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro opinione sul momento del Toro
Ora è ufficiale: riprende il campionato di Serie A. Pensate che Lega e Governo abbiano preso la scelta giusta?
Lasala - Secondo me è la scelta giusta. C’era e si sentiva la necessità di ripartire. Come ha detto Spadafora, il calcio può diventare un esempio. Servirà ovviamente prudenza, serviranno precauzioni e un piano ben definito in caso di altri contagi. E poi, da vero e proprio tifoso, non vedo l’ora di rivedere il Toro in campo. Mi sono ridotto a guardare anche la Bundesliga ogni weekend, l’astinenza dal pallone si fa sentire.
Marchello - La scelta è giusta nel momento in cui si è in grado di garantire massima sicurezza ai giocatori, agli staff ed a tutti gli operatori del settore. Come per altre attività produttive del Paese, sarebbero state sconsiderate fughe in avanti premature che non avrebbero portato a nulla di buono. Adesso la situazione è in un momento nel quale, con le giuste precauzioni, si può riprendere a giocare a calcio. Per cui bentornata, Serie A.
Sardo - Penso di sì. La curva dei contagi in questi ultimi giorni sta diminuendo drasticamente ed è giusto che il calcio, come le altre attività, riprenda, ovviamente con le dovute precauzioni. Se prima non c'erano le condizioni per ripartire, ora mi sembra di sì: è importante che la Lega e il Governo abbiano risolto tutte le problematiche che potrebbero presentarsi in caso di una nuova ondata di contagi. Ora non resta che aspettare il 20 giugno.
Si torna in campo dopo oltre tre mesi. Pensate che lo stop forzato abbia giovato al Torino? Oppure potrebbe riservare più insidie?
Lasala - Secondo il mio parere, uno stop era necessario. Senza la pausa forzata, probabilmente il Toro non ce l’avrebbe fatta a salvarsi. Adesso, quantomeno, ha avuto la possibilità di rimettere insieme i pezzi e guardare al futuro. È chiaro che servirà massimo impegno e precisione da parte di tutti, ma confido che questo tempo che hanno avuto a disposizione i giocatori granata sia stato produttivo, sia dal punto di vista fisico che da quello mentale.
Marchello - Il rischio è che si sia cristallizzata la brutta situazione venutasi a creare fino a febbraio. Resta il fatto che comunque questo stop potrebbe aver contribuito a far ritrovare lucidità nei calciatori anche se, in fin dei conti, le motivazioni per concludere dignitosamente la stagione dovranno essere trovate all'interno del gruppo e nessuno stop o altro fattore esterno potrà aiutare.
Sardo - Oggettivamente i granata non stavano giocando bene prima della pausa forzata. Questo stop può aver fatto bene al Torino per resettare tutto e ripartire da zero, tenendo però sempre in considerazione la posizione in classifica che non è delle migliori. E' fondamentale che la squadra ritrovi le giuste motivazioni per risollevare una stagione che fino alla sosta non era in linea con le aspettative di inizio stagione.
Il Torino, secondo voi, riuscirà a salvarsi?
Lasala - Secondo me sì, perché mi sento di dire che verranno fuori i valori reali della squadra. Voglio sentirmi positivo, e così dovrebbe fare tutto l’ambiente. Fare quadrato - anche a distanza - intorno ad una squadra che può dimostrare tanto. E ovviamente me lo auguro anche da esterno: sarebbe un dramma per il Toro doversi ritrovare alle prese con la Serie B. Spero che questo sia uno stimolo e non si trasformi (nuovamente) in paura.
Marchello - Sì. La stagione per la squadra granata è andata oggettivamente male, ma non si arriverà ad una retrocessione. Il valore della squadra non è da zona B: i timori sono comprensibili e la negatività non fa bene perché contamina le prestazioni, ma questo Toro non è da B e non ci andrà.
Sardo - Credo proprio di sì. I granata hanno fatto male questa stagione, ma hanno tutte le capacità per salvarsi e rimanere in Serie A. Sulla carta il Torino, a mio avviso, aveva una rosa per puntare all'Europa League ma, per tutta una serie di situazioni, i granata (con una partita in meno) sono a +2 dalla zona retrocessione. Ora bisogna puntare innanzitutto ad allontanarsi dalle zone basse della classifica e centrare la salvezza il prima possibile.
La pausa ha portato con sé un'importante novità nel Torino: l'arrivo di Davide Vagnati nel ruolo di nuovo responsabile dell'area tecnica. Cosa ne pensate?
Lasala - Sono contento. Quello dello scorso anno, con la scelta della società di non rimpiazzare a dovere Petrachi, è stato un palese errore. Adesso c’è un uomo volenteroso, voglioso e - secondo me - coerente con la filosofia granata. Ovviamente ha ancora tutto da dimostrare ma “a pelle” mi sento di dargli la fiducia che merita. Non arriva certo in una situazione facile, ma è proprio in quelle situazioni che i fuoriclasse esprimono al meglio le proprie qualità.
Marchello - È un professionista di grande esperienza e sa il fatto suo. Dà più qualità sostituendo Bava, altro grande professionista che non aveva certo il «physique du rôle» del ruolo precedente, ma che è assolutamente perfetto per il settore giovanile granata. Giudico l'arrivo di Vagnati come molto positivo per il Torino, credo avremo modo di vedere molto presto qualche buon colpo.
Sardo - L'arrivo di Vagnati a Torino penso che gioverà alla squadra granata. Alla Spal ha fatto un ottimo lavoro scoprendo diversi giocatori e, fin dalle sue parole in conferenza stampa, mi è sembrato un uomo con le idee chiare. Ovviamente non ha ancora avuto la possibilità di dimostrare nulla al Torino considerata la situazione, ma senza dubbio la sua bravura e le sue capacità col tempo verranno fuori.
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