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ToroPreview, verso Atalanta-Torino: “I granata andranno in Europa?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Cecilia Mercatore, Simone Napoli e Giacomo Stanchi.

L’Atalanta è fresca di coppa, il Toro ha bisogno di vincere per l’Europa: che partita dobbiamo aspettarci?

Mercatore - Il Torino può trovarsi davanti un’Atalanta carica con tanta voglia di vincere e chiudere nel miglior modo possibile questa stagione, oppure una Dea senza stimoli per quanto riguarda la posizione di classifica in campionato. Dubito che sul campo del Gewiss vedremo la seconda opzione, dunque il Torino deve solo pensare a fare la sua partita.

Napoli - Difficile prevedere quale Atalanta scenderà in campo al Gewiss Stadium: la voglia di festeggiare con un’altra vittoria la coppa conquistata a Dublino è forte, ma allo stesso tempo il Toro potrebbe affrontare un’Atalanta con zero stimoli dato che ormai l’obiettivo stagionale è stato raggiunto e con i “postumi” dei festeggiamenti per l’Europa League vinta. Aldilà dell’avversario che si troverà di fronte il Torino, i granata saranno chiamati a tirare fuori l’orgoglio e a non sbagliare l’atteggiamento come invece è capitato nelle partite decisive.

Stanchi - Il Torino può trovarsi davanti due Atalante diverse. Una che ha voglia di vincere e festeggiare ulteriormente il secondo trofeo nella sua storia, l'altra che è consapevole di essere senza più obiettivi e che potrebbe non avere più motivazioni come il Milan settimana scorsa. Tutto si giocherà su questo. Dal Toro mi aspetto voglia e carattere, ma già altre volte quest'anno ha fallito gare decisive, come con il Frosinone o il Verona fino alla riscossa dei giovani primavera. Vedremo, il desiderio del popolo granata di vincere è immenso.

Uno sguardo ai singoli, giusto ripartire da Pellegri con Zapata?

Mercatore - Giusto mantenere questa coppia d’attacco se nelle ultime partite hanno disputato una prestazione più che sufficiente e hanno funzionato più delle alternative a disposizione di Juric.

Napoli - In questo momento è giusto cavalcare la sua onda: l’ex Genoa e Milan si è sbloccato soprattutto mentalmente e fisicamente sta riuscendo ad avere continuità. Forse non sarà colui che risolverà la partita, anche se ce lo auguriamo tutti, ma con le sue caratteristiche e abilità lavorando spalle alla porta può riuscire a aprire spazi importanti nella difesa nerazzurra. Oltretutto le alternative davanti scarseggiano.

Stanchi - Si, perché Pellegri ultimamente è in forma. Non lo reputo un attaccante affidabile, ma al momento è il meglio che il Torino può offrire. Sanabria fatica troppo sotto rete. Okereke non è risultato più che un buon rincalzo. L'ex Genoa può regalare una grande gioia ai tifosi e dimostrare di poter essere ancora decisivo, di non aver fallito.

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Il Toro riuscirà a qualificarsi per la Conference League?

Mercatore - Il Torino deve pensare a fare la sua partita e a portare il risultato a casa da Bergamo, poi si butterà un occhio sulla Fiorentina ad Atene. Una cosa alla volta. Non dipende solo dai granata, ma ognuno pensi a fare il suo e poi si spera negli altri.

Napoli - Non abbiamo la sfera di cristallo, ma se dovessi puntare un penny sulla qualificazione in Conference League lo farei. Innanzitutto bisogna tornare da Bergamo con un successo che vuol dire nono posto regalando una grande gioia al popolo granata e poi aspettare mercoledì sperando che la Fiorentina non faccia brutti scherzi.

Stanchi - Domanda da un milione di dollari. Il Torino deve fare di tutto per ottenere la qualificazione, consapevole che dipenderà anche dal risultato della Fiorentina nella finale di Atene. Domani non sapremo se il Toro sarà qualificato, al massimo sapremo se non sarà qualificato. La stagione risulta, in particolare nel finale, appena sufficiente, ma questo obiettivo potrebbe regalare al popolo granata una scossa di adrenalina che spera di vivere da tanto tempo.  La gente del Toro ha bisogno di sognare.

 

A Bergamo si chiuderà l’era Juric. Si poteva fare di più nel triennio?

Mercatore - Sicuramente si poteva fare qualcosa in più. Juric ha certamente dato un po’ di equilibrio alla squadra dopo il periodo difficile passato dal Torino, ma sono comunque tanti i punti persi dalla formazione durante le stagioni per poter puntare a una qualificazione nelle coppe europee. Serve di più.

Napoli - Assolutamente si, specie quest’anno: se nei primi due anni il tecnico croato ad dato un’identità e un’idea di gioco al Torino, facendolo risorgere dalle ceneri del Toro che conquistò la salvezza nel finale di stagione con Nicola, quest’anno bisognava anche trovare i risultati che avrebbero permesso ai granata di fare quel salto di qualità decisivo che è sempre stato rimandato. In questa stagione infatti il Toro aveva tutte le carte in regola per conquistare una posizione europea senza sperare nei risultati altrui: la squadra a disposizione di Juric era all’altezza, un po’ corta, ma all’altezza, però quello che è mancato quest’anno è stata quell’intraprendenza e coraggio in più che avrebbero permesso al Torino di non perdere così tanti punti contro le piccole.

Stanchi - Si. Il primo anno è stato quello di ambientamento e di risanamento dopo due stagioni in affanno. Il mister ha dato equilibrio e un'idea tattica evidente. I granata sono una squadra di carattere, hanno una propria fisionomia chiara. Il secondo anno il Torino ha sfiorato la qualificazione alla Conference, complice la squalifica della Juventus. Quest'anno non si è fatto a sufficienza, a mio parere, per ottenere l'ottavo posto. Sono stati molteplici i punti persi contro le piccole e la bassa capacità realizzativa ha contribuito a non creare il clima coeso, di cui Juric ha lamentato l'assenza. Spero che la stagione termini al meglio, regalando una grande gioia, forse inaspettata, ma di cui tanti hanno bisogno.

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