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ToroPreview, verso Cagliari-Torino: “Giusto rinunciare a Izzo?”
Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Federico De Milano, Luca Bonello e Irene Nicola.
Il Toro arriva da quattro sconfitte consecutive in trasferta ed affronta un Cagliari in crisi profonda: che tipo di partita vi aspettate?
De Milano – Mi aspetto certamente una sfida tra due squadre che non si possono accontentare del pareggio. Entrambe le formazioni, per motivi differenti, hanno bisogno di fare punti. Il Toro perché dopo la sconfitta di Roma e il pareggio con l'Empoli non può più rimandare l'appuntamento con la vittoria. Il Cagliari invece è in una situazione di classifica molto complicata e fin qui ha raccolto una sola vittoria, tra l'altro contro una ex squadra di Mazzarri e all'ottava giornata, che non sia la 16^ giornata quella buona per i sardi? Mi auguro di no.
Bonello – Sarà una sfida molto fisica, con parecchi contrasti e poco gioco, dove la squadra che sbloccherà per prima la partita avrà molte chance di portare a casa la vittoria. Mi aspetto poche occasioni ed un Cagliari molto basso. Il Toro dovrà essere bravo a districarsi nelle maglie strette della difesa sarda: solo così potrà far male alla squadra di Mazzarri.
Nicola - Mi aspetto una partita senza sconti, sia da parte del Torino che da parte del Cagliari. Dalle ultime quattro trasferte sono sì arrivate quattro sconfitte, ma le prestazioni non sono state tutte dello stesso livello. I granata dovranno certamente evitare una gara sottotono come quella con lo Spezia, ripetendo invece le prove contro Napoli, Roma e Milan a livello di carattere, ma con più cinismo. Dopo il ko con la Roma e il pari di Empoli, fare punti è un imperativo.
Contro l’Empoli si è visto un Pjaca subito decisivo al rientro da titolare: lo confermereste dal 1’ anche a Cagliari?
De Milano – Io non lo avrei tolto neanche giovedì contro l'Empoli ma avrei sostituito l'altro trequartista Praet che non è nella miglior condizione possibile. Io questa sera schiererei dal primo minuto la coppia croata Brekalo-Pjaca anche se forse Juric li preferisce entrambi sulla fascia mancina perché a destra hanno quasi sempre giocato Linetty o Praet.
Bonello – Certo. Pjaca ha fatto molto bene nella prima mezz'ora contro l'Empoli e poi è stato costretto ad uscire forzatamente quando non se lo sarebbe meritato. Io lo schiererei dal 1' minuto come forma di risarcimento dopo l'episodio dell'ultima gara, oltre per il fatto che la sua tecnica, contro un Cagliari difensivo, serve come il pane.
Nicola - Sì, lo confermerei. Per quanto visto contro l'Empoli, Pjaca è in condizione e ha voglia di tornare ad essere protagonista dopo gli stop forzati. Contro l'Empoli è stata l'arma in più di Juric sulla trequarti, per qualità ed iniziative che Praet, non al meglio, non è riuscito a garantire specialmente sul lungo termine.
Contro Roma, Milan e Napoli sono arrivate tre sconfitte esterne molto simili tra loro: in cosa dovranno migliorare i granata per fare più punti in trasferta?
De Milano – In tutte e tre quelle partite è mancato il gol, perché sono terminate tutte 1-0. Si tratta comunque di tre avversarie diverse dal Cagliari e ben più prestigiose come rosa. La squadra di Mazzarri mi sembra tra le più in difficoltà di tutto il campionato (anche se ad inizio stagione non avrei mai pensato di vederlo così giù in classifica). Per questa ragione il Toro se vorrà tornare a far punti fuori casa dovrà comandare la partita e cercare di segnare anche lontano dall'Olimpico.
Bonello – Mancano i gol, ma mancano soprattutto idee sulla trequarti. Finché ci si limiterà ad uno sterile possesso palla, alle difese avversarie basterà non scoprirsi per contenere le avanzate granata. Serve qualcuno che si faccia dare la palla e che rischi la giocata. In più bisogna sfruttare meglio i calci piazzati, che possono sopperire a questa mancanza.
Nicola - Al Torino fin qui sono mancati i gol. Contro Milan, Napoli e Roma ci sono state anche difficoltà nella costruzione di spunti offensivi, date anche da difese che hanno concesso poco. I granata quindi dovranno essere in grado di abbinare la gestione del possesso palla a una maggiore imprevedibilità a livello offensivo sulla trequarti e a maggior cinismo davanti alla porta.
In assenza di Djidji, c’è Zima davanti a Izzo nelle gerarchie di Juric. Ma è giusto rinunciare all’esperienza del centrale napoletano considerando l’età media decisamente bassa della difesa?
De Milano – Izzo per me è fin qui uno dei principali punti interrogativi della gestione Juric. Anche l'anno scorso con Giampaolo aveva vissuto un periodo negativo ma poi con Nicola si era ripreso. Non mi sarei aspettato un suo utilizzo così scarso. Io personalmente lo reputo un buon giocatore e gli darei ancora qualche possibilità ma è Juric che lo vede tutti i giorni ad allenamento e mi fido del suo giudizio.
Bonello – Credo che Izzo abbia una gran voglia di riscatto e per questo è giusto dargli una chance. Una sola partita, nella quale dimostrare il suo attaccamento alla maglia e la sua voglia. Solo dopo si faranno valutazioni, prima bisogna vederlo in campo.
Nicola - Per quanto di poco visto fin qui, Izzo mi è sembrato indietro di condizione. Un'altra possibilità gliela darei, perché Juric ha più volte ribadito l'importanza di rivalutare i giocatori in rosa - cosa che ha fatto con Djidji e Rodriguez - per cui non vedo come la stessa cosa non possa avvenire anche per Izzo. E' però Juric a vederlo in allenamento e fa bene a non schierarlo col Cagliari, optando per una difesa anche più inesperta, se da lui non ha le dimostrazioni che vuole, considerando l'importanza di fare punti.
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