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TURIN, ITALY - OCTOBER 18: Andrea Belotti (R) of Torino FC shows his dejection at the end of the Serie A match between Torino FC and Cagliari Calcio at Stadio Olimpico di Torino on October 18, 2020 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Roberto Ugliono, Andrea Calderoni e Federico De Milano.
Cagliari-Torino è un vero e proprio crocevia per la salvezza: quanto, percentualmente, le due squadre quest'oggi si giocano la permanenza in Serie A?
Ugliono - Dipende dall'esito. Se il Torino dovesse vincere, farebbe un balzo considerevole e il divario tra granata e Cagliari si farebbe decisamente netto. Se dovesse arrivare un successo del Cagliari, la corsa si complicherebbe, perché si accorcerebbe la distanza tra le due squadre.
Calderoni - Il Cagliari se dovesse perdere avrebbe ancora la carta del cambio di allenatore, il Torino no. Non credo, tuttavia, che la lotta salvezza da qui a maggio comprenderà soltanto Crotone, Parma, Cagliari e Torino. Anche se attualmente alcune formazioni hanno un po' di vantaggio, penso che possano essere risucchiate (penso soprattutto a Spezia e Benevento). Credo che la partita valga sei punti come ogni scontro diretto, nulla di più. Sarebbe sbagliato caricarla di un peso superiore al reale.
De Milano - Forse è ancora presto per dare dei giudizi e potrebbe esserlo anche dopo questa partita. Il Genoa di Ballardini insegna che in poche gare è possibile rivoltare completamente una stagione anche se onestamente ad oggi nè il Toro nè il Cagliari sembrano avere la forza di fare una svolta così netta. Rimane il fatto che al momento i granata e i sardi siano le due squadre più in bilico tra la possibilità di salvarsi e quella di retrocedere.
In casa Torino la vigilia è stata resa ancor più travagliata dalla positività al Covid-19 di due giocatori. Che partita vi aspettate?
Ugliono - Mi aspetto una partita divertente. Entrambe le squadre cercano le verticalizzazioni e se non si faranno intimorire dall'importanza dei 3 punti, potrebbe nascere una sfida intrigante. Di sicuro c'è da aspettarsi ritmi elevati. Poi molto dipenderà dalla paura che le due squadre potrebbero avere.
Calderoni - Mi attendo un Cagliari più spaventato del Torino e alla fine ne uscirà una gara abbastanza noiosa e brutta che potrà essere stappata soltanto da alcuni episodi. Il Torino dovrà calcolare al meglio ogni sua mossa contro una squadra che per 95' dovrà ricordarsi di essere in crisi nera di risultati. Insomma, i granata dovranno essere bravi a non far risvegliare la qualità tecnica dei sardi.
De Milano - Si tratta di due squadre che ultimamente hanno fatto molta fatica a trovare il gol. Il Cagliari nel 2021 in campionato è andato in rete solo con Joao Pedro, il Toro invece segna con più regolarità ma se l'avversario si chiude non ha abbastanza qualità per arrivare in porta, come si è visto nell'ultima partita. Se il Cagliari scendesse in campo per fare la partita allora potrebbe uscirne fuori una sfida interessante e divertente, sulla falsa riga di quella di Bergamo di due settimane fa.
Cagliari e Torino, almeno sulla carta, non hanno rose da retrocessione eppure si trovano in fondo alla classifica a lottare per la permanenza in Serie A. Secondo voi, cosa è andato storto nei rispettivi cammini?
Ugliono - Il Toro ha scelto un allenatore che ha bisogno di una rosa di un certo tipo e Giampaolo non ha mai avuto giocatori adatti a lui. Per quanto riguarda il Cagliari, per me, è una formazione molto sopravvalutata. Di giocatori di livello ne vedo solamente tre: Cragno, Nandez e Joao Pedro. Il resto sono giocatori vecchi o che non hanno mai fatto chissà quali grandi stagioni in Serie A (l'anno scorso i sardi sono arrivati 14esimi a 5 punti dal Torino). Sia Giampaolo che Di Francesco, poi, hanno progetti tecnici complessi e hanno bisogno di tempo. Il Cagliari sta avendo pazienza, il Torino ha cambiato (e ha fatto bene).
Calderoni - Le scelte iniziali. Prendere in una stagione così particolare due allenatori integralisti come Di Francesco e Giampaolo si è dimostrato deleterio. Due progetti nati mali: uno è già finito, l'altro vacilla e non poco, nonostante le rassicurazioni societarie. Con allenatori meno "esteti" del calcio e più pratici (mi viene in mente Ranieri) Cagliari e Torino navigherebbero altrove. Ma il calcio non è un gioco in cui contano i se e i ma.
De Milano - Entrambe hanno avuto un crollo verticale nel 2020. Fino a dicembre 2019 sia il Cagliari che il Toro avevano ambizioni europee mentre oggi sono 17^ e 18^. Dopo i periodi buoni con Mazzarri da una parte e Maran dall'altra, le due società hanno cambiato diversi allenatori ma i risultati sono stati sempre gli stessi da più di un anno a questa parte. Le cause di questa crisi probabilmente sono da cercare molto più in profondità di semplici motivi tecnici e forse coinvolgono molte più persone di quanto finora non si sia considerato.
Due i principali dubbi di Nicola: la spalla di Belotti e la possibilità di vedere Baselli dal primo minuto. Cosa ne pensate, chi vedreste meglio come spalla del "Gallo"?
Ugliono - Finché non ci sarà Sanabria pronto (e dopo una positività così lunga, penso che avrà bisogno di parecchio tempo), continuo a vedere bene Zaza. Per me è una buona spalla e fatta eccezione per la partita contro il Genoa, nelle altre partite ha fatto bene. Il lucano sa giocare spalle alla porta e ha fatto vedere con Nicola alcune giocate importanti. Di Bonazzoli ho poca fiducia sinceramente, anche se - va detto - ha giocato una sola partita da titolare, quindi il mio giudizio è sicuramente parziale. Verdi, invece, non è una seconda punta e nemmeno un trequartista, quindi per me non è adatto a questo sistema. Lo si può impiegare in un tridente e basta.
Calderoni - Non metterei Verdi al fianco di Belotti perché, altrimenti, rivivremmo la stessa desolante situazione delle ultime gare di Giampaolo con un Belotti costretto a predicare nel deserto. Si potrebbe anche dare una chance a Bonazzoli. Non bastano i due gol di Benevento a Zaza per cancellare lo scempio di questa stagione e di quelle pregresse. Già dal suo modo di correre si capisce che non è l'uomo ideale per una lotta salvezza. Magari mi smentirà da qui a maggio con dieci gol, ma il suo atteggiamento mi ha mai convinto.
De Milano - Baselli se si sente pronto a giocare dal primo minuto lo schiererei senza dubbio. Il centrocampo che si è visto nel secondo tempo contro il Genoa con lui, Mandragora e Rincon mi è sembrato valido. La palla girava abbastanza bene e non ci sono stati nemmeno grandi errori in fase difensiva. Per la spalla di Belotti invece è un bel dilemma: Bonazzoli, Zaza e Verdi sono tre giocatori che hanno deluso. Il primo forse è quello che riesce a dare più degli altri a partita in corso mentre Verdi non è sembrato in grado di fare la seconda punta. A questo punto continuerei con Zaza assieme al Gallo, aspettando Sanabria che quando riacquisterà la forma ottimale potrebbe semplificare questa scelta a Nicola.
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