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Vagnati during the Italian Serie A, football match between Torino FC and Juventus FC on13 April 2024 at Stadio Olympic Grande Torino, Turin Italy. Photo Nderim Kaceli
Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Luca Bonello, Piero Coletta e Irene Nicola.
Torino-Bologna è la sfida tra due squadre partite con lo stesso obiettivo ma con risultati opposti. Più meriti dei felsinei o colpe dei granata?
Bonello - I felsinei hanno overperformato, mentre i granata hanno reso poco rispetto a quanto potevano effettivamente fare. In generale, comunque, il Bologna è stato in grado di ritagliarsi uno spazio nell'alta classifica in una stagione in cui le big non hanno fatto bene, mentre il Toro, come ormai ogni anno, non ha sfruttato l'occasione ed è rimasto a guardare.
Coletta - A livello tecnico è evidente come il Bologna sia più in palla rispetto al Torino. Non credo che la squadra di Motta abbia overpeformato, anche perché già dai tempi di Siniša Mihajlović i rossoblù praticavano un certo tipo di gioco. Motta ha portato senz'altro più qualità. Il Torino non ha fatto così male, ma è evidente che manchi qualcosa, specie a livello caratteriale. Gare come Empoli il Bologna difficilmente le ha perse.
Nicola - Penso che il Bologna abbia meriti indubbi, più di quanti siano i demeriti del Torino. Il progetto dei felsinei si è rivelato vincente nella costruzione della squadra sul mercato e in campo grazie al lavoro di Thiago Motta. Poi il Bologna ha superato anche le migliori previsioni della vigilia. Il Toro ha fatto scelte anche molto azzeccate sul mercato (Zapata e Bellanova), ma non ha saputo colmare altri deficit in alcuni reparti come la fascia sinistra. Il vero demerito per quanto mi riguarda restano i punti persi con squadre meno attrezzate e i limiti in termini di produzione offensiva a cui non si è saputo trovare una soluzione.
Con quali motivazioni vanno affrontate le ultime quattro giornate di campionato?
Bonello - L'obiettivo deve essere quello di scendere in campo ed evitare figuracce: non vedo altre motivazioni. Posizioni in classifica che contano ormai non si possono raggiungere, sarà importante almeno non fare la figura delle comparse come a Milano o subire imbarcate.
Coletta - Finché l'aritmetica non condanna i granata, la squadra di Juric ha il dovere di provarci fino alla fine.
Nicola - Difficile trovare motivazioni di classifica, considerando la complessità del calendario e i troppi punti persi per strada. Tuttavia, non mi aspetto un Toro arrendevole in questo finale di stagione. I granata nei big match - come saranno quelli con Bologna, Atalanta e Milan - difficilmente hanno sbagliato approccio e mi aspetto che vogliano confermarsi in quelle occasioni e anche con il Verona per chiudere in modo positivo.
A Bologna brilla il lavoro di Sartori e Motta, la differenza in classifica va imputata alle scelte sbagliate di Vagnati e Juric?
Bonello - Credo sia piuttosto evidente. Il mercato di Sartori è stato nettamente superiore a quello di Vagnati, mentre Motta è stato bravo a far alzare il livello dei suoi, a differenza di Juric, che, a parte una buona organizzazione difensiva, non è stato in grado di dare quel qualcosa in più ai suoi giocatori per fare quello step che cambia la stagione.
Coletta - Sartori ha fatto un ottimo lavoro sul mercato, mentre Motta è stato altrettanto bravo ad esaltare le caratteristiche dei singoli. Al Torino Juric ha fatto di necessità virtù. Non è esente da colpe (Lazaro è arrivato per sua richiesta), ma forse è il meno colpevole. La differenza si vede soprattutto sul mercato. Vagnati ha sì, portato degli ottimi giocatori come Schuurs, Bellanova, Zapata o Ricci, ma sono stati fatti molti investimenti sbagliati. Qualcuno ha visto Popa?
Nicola - Il binomio Sartori-Motta ha trovato la chiave, Juric e Vagnati ci sono riusciti meno risultando meno in sintonia. Il demerito principale di Juric è non aver alzato il livello nel secondo e terzo anno della sua gestione con alcuni problemi che si sono riproposti di stagione in stagione senza una vera risoluzione (rendimento basso con le piccole, scarsa produzione offensiva...). A Vagnati penso si possa imputare, al di là delle singole operazioni, un mercato a volte tardivo (con conseguente ritardo nella preparazione) e non sempre in linea con il sistema di gioco di Juric (che infatti ha cambiato modulo in corsa abbandonando l'idea della trequarti a due).
Tornando alla partita, il Toro riuscirà a vincere?
Bonello - Per vincere serve segnare almeno un gol. Considerando che il Torino praticamente non tira mai in porta la vedo difficile pensare di poter prevalere, per di più contro un avversario forte e ben organizzato come il Bologna.
Coletta - Sicuramente è una gara complicata, specie se consideriamo che nel Torino se non trova la rete Zapata non si segna. Il fattore casa però potrebbe tornare utile alla squadra di Juric.
Nicola - Per me sarà difficile. Il Bologna è imbattuto da sei gare, ha la carica di chi sa di aver fatto una stagione brillante che porterà l'Europa ed è in lizza per il terzo posto in campionato quindi le motivazioni non mancano. Mi auguro che il Toro ribalti i pronostici per regalare ai tifosi una prestazione di riscatto dopo l'ultima scialba prova in casa con il Frosinone e possa vincere nella serata in cui avverrà l'omaggio al Grande Torino.
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