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Davide Vagnati, Torino-Lazio 0-0
Una domanda, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: in vista del mercato di gennaio, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sui movimenti dei granata nella sessione invernale. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Luca Bonello, Silvio Luciani e Giacomo Stanchi.
Si avvicina il mercato di gennaio: se foste nei panni di Vagnati, quali scelte fareste in entrata, uscita ed in tema di rinnovi?
Bonello - In entrata, il Torino ha assolutamente bisogno di un centrocampista fisico. Gagliardini, in uscita dall'Inter ed in scadenza di contratto a giugno 2023, sarebbe a mio parere perfetto per ricoprire quel ruolo. Ovviamente, punterei sul nerazzurro solo nel caso non ci fossero margini per riportare sotto la Mole Dennis Praet, che ritengo debba essere il vero obiettivo di gennaio. L'opzione migliore per me, però, sarebbe prendere entrambi: Gagliardini in mediana e Praet sulla trequarti al posto di Seck, che ritengo debba avere più spazio e per questo lo cederei in prestito, così come Adopo e Garbett. Tutto questo sempre se Lukic non decidesse definitivamente di andar via. In quel caso il solo Gagliardini non basterebbe, ma servirebbe un altro ottimo centrocampista. Successivamente, in attacco prenderei un terzo attaccante giovane, che possa accontentarsi di essere la riserva di Sanabria e Pellegri, ma che possa anche ritornare utile in caso manchino gli altri due. Infine, rinnoverei il contratto di Djidji, giocatore importante per Juric, ma non quello di Aina, che sostituirei già a gennaio con il veronese Lazovic.
Luciani - Molto di quello che il Torino farà in sede di mercato invernale dipenderà dalla situazione dei rinnovi. Proverei a prolungare i contratti di Aina e Djidji, senza disperarmi se le trattative non andassero a buon fine, ma è con Lukic che si gioca la vera partita. Se lo stallo continuasse cercherei di piazzarlo già a gennaio, sfruttando anche il Mondiale per monetizzare il suo cartellino. Con il ricavato di un'eventuale cessione del serbo ci sarebbe spazio per arrivare ad un centrocampista fisico (che serve a prescindere da tutto) e un altro più tecnico, magari il tanto agognato Praet, che potrebbe fare la spola tra centrocampo e trequarti. Per quanto riguarda il capitolo attaccante, non prenderei qualcuno soltanto per fare numero. Mi spiego: Sanabria e Pellegri, in condizioni ordinarie, coprono già il ruolo ma a mio parere il Torino avrebbe bisogno di aggiungere alla rosa un centravanti con caratteristiche diverse. In determinate situazioni sarebbe stato utile potersi appoggiare ad un attaccante strutturato, capace di alzare il baricentro della squadra, di combattere sui lanci lunghi di Milinkovic-Savic e soprattutto di riempire l'area.
Stanchi - Il Toro ha delle mancanze qualitative nella sua rosa, anche il tecnico lo ha evidenziato più volte. I granata vanno in difficoltà quando col passare dei minuti i titolari si stancano e non sono rimpiazzati da calciatori di altrettanto valore. Manca perciò un centrocampista di livello e un esterno, ma soprattutto serve urgentemente un centravanti. Pellegri è fisicamente fragile e Sanabria non è in grado di garantire le reti necessarie. Inoltre lascerei partire Berisha perché ha chiesto di giocare maggiormente e tenere giocatori scontenti non va mai bene, si potrebbe dare fiducia a Gemello come secondo. Lukic rimane l'incognita perché la sua partenza lascerebbe un buco non indifferente, il cui candidato numero uno per coprirlo potrebbe essere Dennis Praet. Infine il rinnovo di Djidji sarebbe un bel colpo perché ha garantito buone prestazioni, nonostante qualche errore come a Roma con i giallorossi.
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