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ToroPreview, verso Lecce-Torino: “I granata riusciranno a rialzarsi?”

MILAN, ITALY - JANUARY 28:  Andrea Belotti (R) of Torino is challenged by Alessio Romagnoli (L) of AC Milan during the Coppa Italia Quarter Final match between AC Milan and Torino at San Siro on January 28, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Gualtiero Lasala, Andrea Marchello e Lorenzo Chiariello.

Settimana impegnativa quella che si lascia alle spalle il Torino, reduce da due sconfitte consecutive contro Atalanta e Milan (Coppa Italia). Come ci si rialza da un periodo così?

Lasala - Ci si rialza tutti insieme, guardandosi in faccia e lasciandosi alle spalle questa doppia batosta. Non solo, servirà sfruttare anche la bruciante sconfitta contro l'Atalanta per dimostrare che sia stato solo un incidente di percorso: se si può ripartire, lo si capirà nelle prossime partite. Il Toro è chiamato, tra mille difficoltà, a tirare fuori tutto quello che ha per concludere in maniera dignitosa la stagione.

Marchello - Potrà sembrare banale, ma per me l'unico modo è lavorare sodo in allenamento per ritrovare almeno la concentrazione necessaria per affrontare le gare. Le criticità sono note, così come noti sono i punti di forza del gruppo. Serve uno scatto d'orgoglio, già a partire dalla gara contro il Lecce, che fortunatamente in questo momento storico non è l'avversario peggiore da affrontare.

Chiariello - Questo è un momento in cui il Toro ha bisogno fondamentalmente di tutto. Risultati e sostegno soprattutto ed è chiaro che per ottenere l'uno serva l'altro e viceversa. Credo che l'unica cosa che possa risollevare i granata sia la loro capacità di adattamento. Una volta preso atto della situazione serviranno infatti maturità e spirito di sacrificio per portare al termine la stagione in maniera decorosa. I giocatori dovranno fare tesoro degli errori, ma sicuramente non lasciarsi condizionare all'infinito.

Contro il Lecce, il Torino ha offerto probabilmente la sua peggiore prestazione del girone d'andata. Cosa dovrà cambiare Mazzarri per evitare un epilogo simile?

Lasala - Il Toro arriva alla partita contro il Lecce nella maniera opposta rispetto all'andata. Già questo sarà un punto di vantaggio per Mazzarri, che dovrà essere bravo a gestire i suoi uomini a dir poco contati. Per evitare un tracollo servirà concentrazione da parte di tutti i giocatori, evitando il più possibile li errori individuali che molto spesso hanno condannato tutta la squadra.

Marchello - Tatticamente e per organico, Mazzarri può cambiare poco. A questo punto è una questione di approccio alla gara: il tecnico dovrà fare in modo che i suoi possano bucare la porta difesa da Vigorito (in caso Gabriel non dovesse recuperare).

Chiariello - Sarà una partita, più di altre, in cui il Toro dovrà dimostrare cinismo. Ogni occasione andrà concretizzata. Si vince facendo un gol in più dell'avversario e potrà non essere elegante per una squadra di Serie A, ma è un dato oggettivo. La cosa che più serve al Toro, ora come ora, sono i 3 punti e la situazione lascia poco spazio agli estetismi.

Rosa ridotta all'osso per Mazzarri che, tra assenze per squalifiche ed infortuni, arriva a Lecce con 15 giocatori di movimento. Quali scelte di formazione fareste, se fosse al posto del tecnico?

Lasala - Probabilmente se fossi allenatore di Serie A, dopo un periodo così negativo, cercherei di fare dei cambiamenti mirati e sensati. Lascerei in panchina uno tra Verdi e Berenguer (personalmente più lo spagnolo), premiando un Millico su cui si è deciso di puntare. In difesa non si può fare molto, considerando che Izzo è squalificato e Nkoulou è titolarissimo, toccherà a Djidji prendere il posto dell'ex Genoa. E Bremer dopo una doppietta a Milano è ormai intoccabile. Senza Laxalt, sugli esterni sono rimasti solo De Silvestri e Aina che dovranno sacrificarsi non poco. In mezzo al campo, con Baselli ancora in difficoltà e Lukic squalificato, toccherà a Meité al fianco di Rincon.

Marchello - C'è poco fantasticare. In difesa cercherei di dare solidità con Nkoulou e Djidji, premiando Bremer dopo la prova in Coppa Italia; poi, a supporto di Belotti, darei spazio ancora a Berenguer e Verdi. Non credo darei una chance a Millico dal 1', anche se - specie contro il Lecce - potrebbe essere un'ottima carta da giocarsi a partita in corso.

Chiariello - Le opzioni sono lì da vedere, credo che la compattezza generale debba essere il fine ultimo. In difesa, vista la squalifica di Izzo (che comunque ultimamente non ha brillato) le decisioni sono obbligate. Nkoulou e Djidji per dare solidità, Bremer per aggiungere spinta. A centrocampo sarà fondamentale avere un Rincon al top, capace di fare da collante tra le retrovie e il reparto offensivo. Davanti poi, credo che concederei più spazio a Millico, magari affiancandolo a Belotti come seconda punta ed utilizzando solamente Berenguer come trequartista.

Il mercato di riparazione si è chiuso senza colpi in entrata per il Torino. Come valutate l'operato della società?

Lasala -  Un immobilismo del genere non mi era mai capitato di vederlo, anche in stagioni in cui sono arrivati giocatori di basso livello o si sono dimostrati tali. La posizione della società non è chiara a nessuno. Secondo il mio modesto parere c'è stata una scelta da parte di tutti di accontentare chi volesse andare via, tenendo gli stessi effettivi per poi puntare ad una sorta di rivoluzione in estate con un lavoro più approfondito di scouting che mi auguro sia già cominciato. Se così non fosse, sono molto preoccupato per il futuro di questa squadra.

Marchello - Molto negativamente. La squadra aveva bisogno di qualche aggiustamento, e non ci si è mossi in tal senso, con il risultato che adesso la rosa è corta, cortissima. Inoltre, a peggiorare il giudizio, il fatto che non si sia provveduto a sopperire alle uscite di Iago Falque, Parigini e Laxalt.

Chiariello - Certamente l'impressione non è delle migliori. Sembra quasi che la società si sia rifiutata di investire risorse o non abbia capito come farlo in maniera costruttiva. Questo spinge a pensare che nemmeno ai piani alti ci fosse un'idea ben chiara del da farsi. A conti fatti però, spendere senza avere una strategia avrebbe potuto rivelarsi ancora più dannoso in termini d'immagine. In definitiva, credo che questa sessione abbia rispecchiato il carattere di un gruppo dirigenziale poco propositivo ed autoconservativo, sicuramente non la tattica migliore per fare il salto di qualità.