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ToroPreview, verso Torino-Feralpisalò: “Quali acquisti per alzare l’asticella?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Redazione Toro News

ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Giacomo Stanchi, Piero Coletta e Gualtiero Lasala.

Si parte con la nuova stagione: cosa vi aspettate contro la Feralpisalò?

Stanchi - Serve subito vincere e convincere. Si sta andando verso la costruzione della squadra più forte dell'era Cairo, se arrivassero anche un trequartista e un esterno mancino di qualità. La Coppa Italia può rappresentare la via più breve per arrivare a vincere un trofeo e alla qualificazione alla seconda competizione continentale. Non è una gara da sottovalutare: può essere un importante test match, anche in vista del campionato.

Coletta - Una squadra subito aggressiva, nel segno del suo allenatore. Ma soprattutto mi aspetto una risposta dal reparto offensivo. Questa è l'occasione giusta per far sbloccare sia Sanabria che Pellegri.

Lasala - Mi aspetto un primo test abbastanza a rilento, soprattutto dal punto di vista fisico. I carichi di lavoro si faranno sentire, ma sono certo che la qualità dei granata riuscirà ad emergere in ogni caso.

 

Una delle priorità in questo finale di mercato sarà l’esterno sinistro: se foste al posto di Vagnati, su chi puntereste sulla fascia per alzare l'asticella?

Stanchi - Ci vuole un esterno all' "Ansaldi", come ha detto Juric. Un calciatore capace di fare ottimamente la doppia fase: bravo nel cross e attento in fase difensiva. Avrei visto in Carlos Augusto un candidato ideale, al netto del prezzo e dell'inserimento dell'Inter. Le scelte sul mercato a prezzo contenuto non sono molte, confido in Vagnati che ha saputo sostituire egregiamente Bremer con Schuurs l'anno scorso.

Coletta - Soppy è un buon profilo e anche futuribile vista la giovane età. Sarebbe stato interessante vedere un profilo alla Parisi all'interno dello scacchiere di Juric, così come Carlos Augusto. In ogni caso anche un giocatore come Soppy risulterebbe utile.

Lasala - Mi piacerebbe che venisse acquistato un giocatore simile a Lazaro, con una tenuta fisica migliore. Lo scorso anno, prima dell'infortunio, aveva mostrato di poter essere di grande aiuto. Penso che un'operazione simile, anche a livello di costi, possa essere indicata per la squadra di Juric.

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Capitolo trequartista di destra: qual è il profilo che vi convince di più?

Stanchi - Senza alcun dubbio l'obiettivo numero uno per conto mio dovrebbe essere Dennis Praet. Il belga è probabilmente il miglior giocatore sul mercato per rapporto qualità-prezzo. Praet non è un giocatore da Serie B (dove adesso gioca con il Leicester), al Toro sarebbe tra i titolari e potrebbe tornare a riprendersi le coppe europee e la maglia della Nazionale. L'unica incognita sarebbe la tenuta fisica, ma Karamoh e Radonjic hanno saputo dimostrare il proprio valore, tanto da rientrare perfettamente nelle rotazioni senza sfigurare.

Coletta - Dennis Praet rappresenta un'occasione di mercato da cogliere. Parliamo di un giocatore dalla qualità importante e dotato di intelligenza tattica. Inoltre è un giocatore duttile, visto che all'occorrenza può essere impiegato come interno di centrocampo, dunque può offrire delle soluzioni tattiche anche a gara in corso.

Lasala - Se la pista Malinkovskyi dovesse essere tramontata del tutto, penso che la soluzione più logica sia quella di riportare a Torino Dennis Praet. Avrei gradito moltissimo un ritorno di Miranchuk, ma a quanto pare non è possibile al momento: il tempo stringe e il Toro non può farsi trovare impreparato.

 

La Coppa Italia è un percorso alternativo per l’Europa League: giusto puntarci o il formato della competizione è troppo penalizzante?

Stanchi - Il formato è evidentemente penalizzante, ma questo non significa non che ci possano essere outsider in grado di poter fare un bel cammino. Lo testimoniano gli ottimi percorsi di Fiorentina, Atalanta e prima ancora Alessandria. Anche solo una semifinale darebbe una visibilità a cui il Torino non è più abituato, facendo sognare una piazza che non aspetta altro che esaltarsi. La Coppa Italia dovrebbe essere presa in maggiore considerazione.

Coletta - Il format sicuramente non è tra i migliori e mi auguro che in futuro le alte sfere possano prendere delle decisioni per rinnovare quella che ormai è una formula superata e antiquata. In ogni caso l'impegno va onorato. Il Toro quest'anno ha potenzialmente una rosa profonda tale da poter permettere anche di puntare sulla Coppa Italia. Essa può rappresentare un percorso alternativo e, perché no, un'occasione d'oro per vincere un trofeo che manca da troppo tempo.

Lasala - Ogni anno si ripetono sempre le stesse parole, ma la Coppa Italia ha perso il suo fascino anche a causa di un formato che ripete le stesse dinamiche ogni anno, salvo qualche sparuta eccezione. Per tutti i tifosi granata sarebbe bello poter tornare a vincere un trofeo, ma trovarsi sul cammino il Napoli campione d'Italia agli ottavi, la Juventus molto probabilmente ai quarti e forse una tra Roma e Lazio in semifinale sembra a chiunque un percorso tortuoso.

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