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Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Andrea Calderoni, Luca Sardo e Andrea Marchello.
Il Torino ospita il Napoli, un avversario che negli ultimi anni è stato particolarmente ostico per i granata. Che partita vi aspettate?
Calderoni - Molto aperta. Non prevedo grandi tatticismi. Il Napoli cercherà di non dare punti di riferimento in attacco. Per la difesa del Torino sarà il peggior esame possibile dopo un inizio di stagione complicato. Servirà un grande filtro del centrocampo.
Sardo - Mi aspetto un Torino ordinato e attento, soprattutto sulla fase difensiva che in questo inizio di campionato è mancata leggermente. Considerata la scorsa stagione, 10 gol subiti in 6 giornate sono parecchi e, se non fosse stato per Sirigu, sarebbero stati un po' di più. Oltre a questo dai granata mi aspetto che non mollino neanche un centimetro in campo, lottando su ogni pallone fino al novantesimo. Poi c'è da dire che dall'altra parte ci sarà un Napoli che vorrà assolutamente fare risultato per recuperare i punti persi in precedenza: sarà un bella partita.
Marchello - Mi aspetto la gara che farebbero due squadre che hanno assoluto bisogno di vincere per portare a casa 3 punti. Il Napoli deve vincere per non restare indietro nella corsa scudetto (o comunque per non allontanarsi troppo dalla zona alta della classifica); il Torino deve vincere per vendicare Parma e per dimostrare il suo reale valore continuando ad inseguire l'obiettivo stagionale. Per cui, in definitiva, sarà una gara contro un avversario non facile e motivato, garanzia di un vero e proprio spettacolo.
Mazzarri contro Ancelotti: chi, in questi due anni, è riuscito a dare un’identità più chiara alla propria squadra?
Calderoni - A maggio avrei detto Mazzarri, oggi non saprei. Il Toro di inizio stagione è stato un Toro diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati con Mazzarri. Meno attento in difesa e più perforabile. Ancelotti a Napoli bene, ma secondo me è il suo Napoli solo al 70%.
Sardo - Penso più a Mazzarri. Il tecnico toscano è arrivato a Torino prendendo il posto di Mihajlovic a gennaio 2018 in una situazione tutt'altro che facile. Dopo sei mesi di ambientamento, la scorsa stagione ha dato una vera e propria identità al Torino, spiccando soprattutto sulla fase difensiva (per l'appunto Sirigu è stato 599' senza subire gol, diventando il secondo portiere per imbattibilità della storia granata), ma non solo: Mazzarri ha impostato il gioco del Torino sulla fase di transizione e immediata ripartenza in contropiede. Questo ha portato i granata a raggiungere i preliminari di Europa League la passata stagione.
Marchello - Mazzarri, senza sembrare di parte. Il tecnico granata ha plasmato il gruppo portandolo a risultati non scontati: la Serie A è un campionato difficile, ed il Torino ha raggiunto vette non scontate in questi anni, sotto la guida del tecnico toscano. Che ha creato una difesa solida e fatto crescere molti giocatori (uno fra tutti, Berenguer), pur potendo già contare su giocatori di qualità come Belotti e Sirigu. Ad Ancelotti servirà ancora qualche tempo per lasciare il segno a Napoli.
Lo scorso nel Napoli il grande protagonista fu Verdi. Oggi, secondo voi, è possibile che la storia si ripeta a parti invertite?
Calderoni - Se troverà la giusta posizione tra le linee, allora potrà spaccare in due la gara. Ha un'autonomia di 70 minuti, non è ancora al meglio. I tifosi granata, però, vogliono iniziare a sognare con lui. L'assaggio è stato l'assist di Parma.
Sardo - Ovviamente spero di si. L'attaccante è in un buon stato di forma, come ha dimostrato nell'ultima partita con il Parma. La sua qualità in fase offensiva può essere fondamentale e, le sue doti tecniche, possono dare imprevedibilità alle azioni granata. E poi si sa, il gol dell'ex è sempre dietro l'angolo...
Marchello - Potrebbe capitare, ma non è così semplice. Quando il Torino vince lo fa perché è stato il gruppo ad essere stato superlativo, raramente la risolve il singolo. Verdi però, come ho detto più volte, può dare una grande mano al Toro, specie quando incontra un avversario tra i più complessi ed indecifrabili del campionato.
Rispondete in breve: una mossa del Torino che potrebbe sorprendere il Napoli e una mossa del Napoli che potrebbe sorprendere il Torino.
Calderoni - La mossa del Napoli a sorpresa sarebbe Lozano. Il messicano per caratteristiche metterebbe in grave apprensione la retroguardia granata. Mazzarri avrà un'arma in più, Falque. Dalla panchina potrà dire la sua e riprendersi subito il Toro.
Sardo - La mossa che potrebbe sorprendere i partenopei potrebbe essere Iago Falque. Mazzarri ha escluso ieri in conferenza il suo impiego dal primo minuto, ma subentrando a gara in corso, con Verdi e il numero 10 sugli esterni e Belotti al centro dell'attacco, potrebbe mettere in difficoltà la difesa azzurra. Llorente potrebbe essere invece la mossa a sorpresa di Ancelotti: l'attaccante spagnolo ha dimostrato infatti di essersi ambientato in fretta nel gioco dei partenopei e potrebbe rivelarsi una spina nel fianco per la difesa granata.
Marchello - Il Torino potrebbe sorprendere l'avversario tenendo duro e provando l'assalto verso il 60', periodo in cui statisticamente il Napoli di quest'anno ha subito più goal: ciò capita perché esterni ed attaccanti si allungano di più in proiezione offensiva, ed è sfruttando questo momento che il Toro (solido in difesa malgrado i recenti problemi) può colpire. Per quel che riguarda il Napoli, un modo per sorprendere i granata potrebbe essere quello di puntare molto sul possesso palla sfruttando la corsia presieduta da Callejon, già autore di 3 assist e sulle cui qualità in fase offensiva è inutile dilungarsi.
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