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PREPARTITA

ToroPreview, verso Torino-Sassuolo: “Come gestire il dualismo Schuurs-Buongiorno?”

Redazione Toro News

Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Andrea Calderoni, Irene Nicola e Giacomo Stanchi.

Dopo la sconfitta beffa di San Siro arriva il Sassuolo: vi aspettate un immediato riscatto da parte dei granata?

Calderoni - Secondo me, c'è poco da riscattare. Penso che Juric in conferenza stampa abbia illustrato bene il quadro dei granata. Avendo cambiato tanto, è normale che non si può ripartire da quelle solide fondamenta costruite l'anno scorso. In altre parole anche in questa stagione si dovrà guardare di più alla bella prestazione e poi al risultato che non sempre verrà, complice qualche difettuccio che gli ampi cambiamenti estivi implica.

Nicola - Sì, mi aspetto un riscatto. Il Toro fin qui, anche nella sconfitta contro l'Inter, ha sempre fornito buone prestazioni. A differenza del Sassuolo che ha iniziato la stagione in chiaroscuro. Potrebbe essere l'occasione giusta per dare continuità di risultati e tornare ai tre punti.

Stanchi - Il Torino deve continuare a fare quello che ha sempre fatto. La continuità nelle prestazioni non è mai mancata, anche in occasioni di sconfitte più o meno nette. I granata giocano un calcio moderno e dinamico con interpreti giovani e vogliosi di mostrare il proprio valore. L'inesperienza di alcuni interpreti porterà necessariamente a perdere punti per strada, come nel caso di Ilkhan a San Siro sabato scorso. Il Sassuolo è tradizionalmente un avversario contro cui il Toro ha regalato partite divertenti e piene di stravolgimenti, questa consuetudine potrebbe ripetersi anche questa volta.

 

Al posto di Bremer è arrivato Schuurs, ma c’è anche Buongiorno che sta facendo molto bene. Come gestire il dualismo tra l’olandese ed il giocatore scuola Toro?

Calderoni - L'abbondanza logora chi non ce l'ha. Meglio avere più scelte per ogni ruolo. Penso che Schuurs non escluda Buongiorno e viceversa, possono anche coesistere. E poi faccio un esempio. Se l'Inter avesse potuto contare su Lukaku, credo che sarebbe sceso in campo al centro della difesa dal 1' Schuurs. Senza Lukaku invece si è optato per Buongiorno e il risultato è stato soddisfacente.

Nicola - Per quanto visto finora, Schuurs e Buongiorno si sono sempre alternati al centro della difesa e al momento il canterano sembra dare più garanzie dell'olandese agli occhi di Juric, che fa quindi bene a proporlo titolare considerando che è anche in fiducia. In futuro penso che i due possano anche coesistere, spostandone uno come braccetto per fare rifiatare Djidji o Rodriguez.

Stanchi - Entrambi sono ottimi calciatori e meritano di essere aspettati. Buongiorno ha avuto una crescita esponenziale in pochi mesi e si è dimostrato caratterialmente molto maturo. Schuurs è stato puntualissimo negli anticipi. Non si può escludere che Juric li possa fare giocare entrambi in futuro spostando il difensore scuola Toro sulla destra. In ogni caso l'abbondanza non è mai stata un problema, ma piuttosto un'opportunità.

A San Siro è emersa ancora una volta la difficoltà del Toro nel concretizzare. Quale pensate sia la principale causa?

Calderoni - Credo che il gioco di Juric implichi un notevole lavoro sporco da parte del centravanti e questo limita le potenzialità dello stesso sotto porta. Juric affida una buona fetta della concretizzazione ai trequartisti, agli esterni e ai due centrocampisti. Non sempre questo porta i suoi frutti, soprattutto contro le cosiddette "big" del torneo. Già lo scorso anno si parlava dello stesso tipo di problema.

Nicola - Penso che al momento al Toro manchi un attaccante da doppia cifra. Sanabria sembra esaltarsi in un lavoro più da trequartista aggiunto come dice Paro, Pellegri non ha mostrato fisicamente quella continuità da garantire queste cifre. Ma penso che i due non stiano facendo male come prestazioni e mi auguro che possano riuscire a trovare più la porta.

Stanchi - Il Torino non ha un centravanti da 20 gol a stagione. Belotti è stato il leader dell'attacco per sette campionati arrivando praticamente sempre in doppia cifra, con il picco di 28 gol nell'anno con Mihajilovic in panchina, ma non è stato sostituito (nel reparto offensivo sono rimasti Sanabria e Pellegri che già c'erano). Non si può fare nessuna considerazione sulla concretezza sotto porta dei granata se non si parte da questa premessa. Infine ha inciso qualche errore di troppo davanti al portiere di Radonjic, che deve mettere minuti nelle gambe.

 

Tornando sui singoli, puntereste su Sanabria o Pellegri al centro dell’attacco?

Calderoni - Penso che Pietro Pellegri possa avere una chance dal 1'. Sono due attaccanti differenti. Non credo che escludere Sanabria dall'avvio sia una bocciatura, ma solo una normale turnazione. Tra l'altro ritengo Sanabria fondamentale per il modo di giocare del Torino e l'ha dimostrato a più riprese (a Cremona, ad esempio, è stato a dir poco trascinante con i suoi movimenti che alcune volte passano in secondo piano a chi è poco attento e guarda solo il tabellino).

Nicola - Io punterei su Pellegri. Penso che Sanabria stia facendo bene e mi ritrovo nelle parole di Paro quando lo ha definito un trequartista aggiunto più che una punta, ma segna poco e sarei curiosa di vedere Pellegri all'opera per larghi tratti di gara. Mi è sempre piaciuto nei pochi minuti che gli sono stati concessi, si vede che ha gran voglia di segnare e scalare le gerarchie. Penso possa meritare una possibilità più concreta.

Stanchi - Pellegri ha voglia di fare bene: l'abnegazione, la grinta e il sacrificio non sono mai mancati nella sua avventura in granata. Sono scelte che Juric fa anche in base a come vuole preparare la gara e da come ha visto i ragazzi in settimana. Lasciare spazio a Pellegri non vuol dire bocciare Sanabria, quindi una sua presenza in campo dal primo minuto troverebbe il mio favore.