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ToroPreview, verso Torino-Udinese: “È l’ultima spiaggia per i granata?”

Redazione Toro News
Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Quattro domande, tre pareri in merito. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Silvio Luciani, Lorenzo Chiariello e Alberto Giulini.

Il Torino ospita l'Udinese all'Olimpico in una gara da dentro o fuori dopo il derby perso in rimonta contro la Juventus. Pensate che i granata riusciranno a conquistare la prima vittoria casalinga della nuova stagione? 

Luciani - Più che pensarlo lo spero. Il Torino è indecifrabile e non può più sbagliare nulla. Spero di vedere una squadra affamata, che invece di subire gli eventi riesca ad indirizzarli. Solo così si può uscire da un periodo del genere.

Chiariello - Credo che il nemico principale del Torino sia il Torino stesso. E' una squadra che ha dimostrato di poter andare in vantaggio, ma che nei momenti di difficoltà perde ogni sicurezza. Da una situazione del genere non si esce da un momento all'altro, è logico però che serva una prova praticamente perfetta ora. Non solo perchè la vittoria in casa manca da metà luglio, ma anche perchè si è arrivati ad un terzo del campionato e ancora non si è capito quale sia l'identità di questo gruppo.

Giulini - In queste prime dieci giornate il Toro ha dimostrato di essere imprevedibile, capace di tutto nel bene e nel male. Credo che oggi possa arrivare una vittoria, perché le prestazioni ci sono e Giampaolo potrà contare su qualche uomo in più per dare benzina nel secondo tempo ed evitare pericolosi crolli. L'Udinese è una squadra in forma e ha aggiunto pedine di qualità, ma il Toro ha le carte in regola per conquistare tre punti importanti.

Il clima in città si è fatto teso dopo il derby di sabato scorso e i tifosi hanno contestato la squadra al Filadelfia. Chi pensate che abbia più responsabilità tra squadra, allenatore e società del momento attuale?

Luciani - Quando sei in zona retrocessione e vinci una partita su dieci la colpa è di tutti. Ovvio che la società, che ha costruito la stagione con le sue scelte debba prendersi la fetta più grande. Ma sarebbe una follia dire che la situazione attuale non sia condizionata dal rendimento dei giocatori. La rosa del Toro non vale 6 punti e in campo ci vanno i giocatori.

Chiariello - Penso che la situazione in cui versa il Toro sia frutto di una pianificazione sbagliata da parte della società, il resto è conseguente. Se la crisi dura dalla stagione scorsa e a metà di quella attuale ancora non è stata risolta, vuol dire che le energie spese sono state indirizzate male. I tentativi di raddrizzare la rotta ci sono stati, ma finora di risultati ne sono arrivati davvero troppo pochi, forse il club sta pagando la poca lungimiranza.

Giulini - La fetta più grande di responsabilità va alla società, che ha scelto allenatore e giocatori ma non ha saputo trasmettere le giuste ambizioni. Prendere Giampaolo in un’estate così particolare e dopo un campionato tanto complicato sicuramente è una mossa azzardata. Da un lato segna la volontà di aprire un percorso preciso, creando una squadra con un’identità ben definita. Dall’altro questo percorso richiede tempo e soprattutto investimenti. E sotto questo punto di vista il mercato non ha aiutato: sono rimasti giocatori che per Giampaolo sono quasi inutili (penso soprattutto ad Izzo) e la squadra non è stata completata come sarebbe servito all'allenatore (regista e seconda punta in primis). Detto questo la rosa del Toro non vale la lotta salvezza ma può tranquillamente navigare a metà classifica ed i giocatori non sono quindi esenti da colpe: non si può passare dal settimo posto alla zona retrocessione in un anno e mezzo.

Passiamo al campo: senza Murru e Ansaldi infortunati Giampaolo potrebbe riproporre il suo 4-3-1-2. Potrebbe essere questa la mossa vincente per il Torino?

Luciani - Paradossalmente con una squadra come l’Udinese sarebbe stato meglio il 3-5-2. I friulani chiudono molto bene gli spazi e sfruttano l’ampiezza nella fase offensiva e il Toro ha dimostrato che con la difesa a 4 soffre, l’ampiezza, la soffre particolarmente l’ampiezza: sarà una sfida complicata per i granata.

Chiariello - Una squadra che sa disporsi in modi diversi è più facilitata nell'adattarsi, anche in corsa, all'avversario. Il 4-3-1-2 è il modulo che Giampaolo avrebbe voluto usare sin dall'inizio, quindi penso che per i giocatori possa essere utile rispolverare quello schema.

Giulini - Credo che ora, con il recupero di Lukic e Gojak, si debba tornare al 4-3-1-2. Giampaolo è stato preso per portare avanti un percorso e questo dovrà fare. Avere alternativa valide è comunque fondamentale ed il 3-5-2 è un'opzione da tenere nel cassetto in caso di necessità. Anche il Sassuolo di De Zerbi, "integralista" del bel gioco, non ha disdegnato in più occasioni il passaggio alla difesa a tre - specialmente a gara in corso - per dare maggiore copertura in determinate circostanze. Quindi ben venga un Toro camaleontico e capace di adattarsi a seconda delle necessità.

Menzione finale per Belotti, che in caso di gol contro l'Udinese raggiungerebbe quota 100 gol con la maglia del Torino. Quanto sarebbe importante per il Torino blindare il suo capitano con un rinnovo contrattuale?

Luciani - Non solo importante, fondamentale. Da qualche anno Belotti è più granata del Torino. E non penso che serva aggiungere altro.

Chiariello - L'importanza di Belotti è fuori discussione e la firma darebbe ancora una volta prova del fatto che i valori granata, che i tifosi reclamano, non sono così lontani. Il Toro gli deve tanto, perchè in molti, con le sue qualità, avrebbero potuto cercare fortuna altrove senza poter essere biasimati.

Giulini - In questo momento - oltre ad essere un grandissimo centravanti - è l'incarnazione del Toro. La società non può permettersi di perderlo, anzi: dovrà costruire attorno a lui una squadra capace puntare ad un piazzamento europeo. E poi perdere il Gallo non sarebbe un danno solamente tecnico: penso - giusto per fare un esempio - ai tantissimi bambini che girano con la maglia di Belotti o esultano mimando la cresta dopo un gol al parco. Il rinnovo del capitano va quindi portato avanti a tutti i costi, riconoscendogli lo stipendio che ha dimostrato di meritare.