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di Paolo Morelli
Esiste un’entità immaginaria, alla quale nessuno fa mai caso, che però diventa fondamentale quando nella classifica due squadre hanno gli stessi punti:...
di Paolo Morelli
Esiste un’entità immaginaria, alla quale nessuno fa mai caso, che però diventa fondamentale quando nella classifica due squadre hanno gli stessi punti: è la classifica avulsa, cioè il conto degli scontri diretti. Nelle passate stagioni, il Toro negli scontri diretti non ha mai entusiasmato, ed anzi ha rischiato più volte di inguaiarsi a causa di qualcuno di questi confronti persi per pure ingenuità. L’ultimo è senz’altro quello con l’Empoli in casa l’anno scorso, quando sarebbe bastato anche solo un pareggio per arrivar più tranquilli alla fine, invece fu Vannucchi a ricacciare il Toro nella bagarre salvezza. Quest’anno – che piaccia o no – abbiamo cominciato con uno di quegli scontri diretti, perché l’obiettivo primario del Toro resta la salvezza, lo stesso del Lecce. Risultato eccellente, ma domenica prossima di scontro diretto ce ne sarà subito un altro, con la Reggina.Oltre ad essere uno scontro diretto è anche una trasferta. L’anno scorso andò bene, doppietta di capitan Rosina e gran gol di Stellone, per gli amaranto segnò Amoruso, chissà che non si ripeta un suo gol. Le trasferte sono sempre più difficili, ma è lì che la squadra dà prova di carattere. Sempre negli anni passati, le vittorie in trasferta si contano sulle dita di una mano (tre l’anno scorso, quattro due anni fa). Per ambire a far punti in trasferta bisognerebbe anche evitare di perdere in casa, ma – tralasciando un attimo questa circostanza – i tre punti conquistati fuori danno sempre un certo prestigio. In questo senso è necessaria un’inversione di rotta, perché sette partite vinte fuori Torino in due anni sono davvero poche. Si potrebbe cominciare dalla prossima gara, che acquista in sé una tripla valenza: scontro diretto, trasferta difficile, presenza di ex “di lusso” come Amoruso e Bianchi.L’importanza di far punti in trasferta non è da sottovalutare, poiché le dirette concorrenti alla salvezza di solito faticano fuori dal terreno amico. Con le dovute eccezioni – il Bologna insegna – che rendono il calcio tanto bello quanto imprevedibile. Gli scontri diretti invece sono da vincere, per uscir fuori il prima possibile dalla lotta per la salvezza. Un pareggio potrebbe non essere sufficiente, in certi casi. Meglio accumulare punti nel girone di andata per non dover arrivare alla fine del campionato con l’acqua alla gola, e questo vale sì per la classifica, ma soprattutto per la classifica avulsa.
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