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Trenta giocatori in organico sono tantissimi. Sarebbero forse troppi perfino per una formazione di Serie A che debba disputare le coppe europee, sono uno sproposito per una di B. Il fatto è ben chiaro anche alla dirigenza...
"Trenta giocatori in organico sono tantissimi. Sarebbero forse troppi perfino per una formazione di Serie A che debba disputare le coppe europee, sono uno sproposito per una di B. Il fatto è ben chiaro anche alla dirigenza del Torino, che ha appunto quasi tre squadra a disposizione al momento, ma il mercato è agli esordi e il tempo di sfoltire c’è. Solamente, visti i precedenti (le scorse campagne-cessioni estive), il timore che si arrivi alla vigilia del campionato con questo parco-giocatori fuori misura è in parte giustificato, anche se sono tutti certi che Foschi saprà vendere, come sempre ha saputo fare, per il meglio.
"In una rosa tanto ampia ci sono elementi che rappresentano certo professionisti ineccepibili, ma anche eccedenze tattiche, per una formazione di Serie B. O perché di livello non adeguato, o perché doppioni in soprannumero in ruoli molto coperti. Chi sono, dunque, queste (bruttissima parola) “eccedenze granata”?Escludendo i portieri (soltanto due, al momento), ecco che i difensori ammontano in totale al numero di nove. Il più prestigioso dei nomi è senz’altro quello di Cesare Natali, che potrebbe rappresentare un’”eccedenza” solo nel senso che, essendo giocatore di livello superiore, qualcuno ritiene sia impossibile trattenerlo. Di certo, lo pensa la Roma, che insiste per averlo.
"In senso opposto va letta la posizione di De Stefano e Masiero (foto). Rientrati da prestiti in C e B dove hanno reso decisamente poco, sarà difficile che vengano ritenuti adeguati alla categoria; Foschi sarà abile a trovare loro una collocazione, il loro viaggio a Torino non sarà tanto lungo da permettere di disfare le valigie con cui arriveranno. A centrocampo discorso analogo vale per Bettini, centrocampista di ritorno da Vercelli, dove ha trovato relativamente poca fortuna. Un altro in Lega Pro sarà utile a valutarne le reali potenzialità. Da studiare con attenzione il da farsi relativamente a un giocatore che ha poco in comune con gli altri, perché esperto e di valore conclamato, quale Gasbarroni; lo analizzeremo in altra sede, così come Di Michele ed altre possibili "eccedenze" quali Diana e forse anche Pisano.
"Ma è in attacco che il Toro vive un sovraffollamento con pochi eguali. Sette attaccanti di ruolo (senza voler considerare Rosina o Gasbarroni), probabilmente almeno quattro non saranno in ritiro a Folgaria. A Gennaio, Amoruso inviava con insistenza sms a Foschi per chiedere di essere ceduto, difficile che entrambi abbiano cambiato radicalmente posizione; l’esperto bomber se ne andrà, probabilmente proprio in B. Una categoria sotto dovrebbe materializzarsi la nuova esperienza di Marco Moro, tornato dalla sfortunata esperienza alla Spal, e che non si fermerà in riva al Po. E di passaggio è anche Loreto Lo Bosco, che seguirà il destino del compagno Bettini. Se Malonga verrà ritenuto sufficientemente maturato dai mesi di Foggia (non brillantissimi, in verità), il francesino potrà essere quarta punta nell’attacco di Colantuono; diversamente, una formazione cadetta di minori ambizioni che possa garantirgli più minuti giocati sarà presa in considerazione.
"L’obiettivo, comunque, è iniziare il campionato (se non il ritiro) con 23/24 elementi al massimo, compresi i Primavera che dovessero essere confermati (Gomis -probabile-, Suciu, D’Onofrio…).
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