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Era il 29 gennaio 1995, una domenica come le altre, vissute dai tifosi di calcio in attesa della partita. Nessuno avrebbe immaginato che quel giorno sarebbe diventato uno dei più funesti della storia del calcio...
"Era il 29 gennaio 1995, una domenica come le altre, vissute dai tifosi di calcio in attesa della partita. Nessuno avrebbe immaginato che quel giorno sarebbe diventato uno dei più funesti della storia del calcio italiano: la morte di un tifoso accoltellato davanti allo stadio Marassi, poco prima dell’inizio della gara. Vincenzo Spagnolo era un grifone poco più che ventenne, uno come tanti, il sogno di una vita intera davanti, da passare tra la famiglia, il lavoro e la squadra del cuore. In programma c’era Genoa-Milan, quando i rossoblu vengono a sapere che il loro amico è deceduto all’ospedale escono dalle curve e assediano il settore ospiti tentando di farsi giustizia da soli. Solo nella nottata tornerà la calma. L’assassino fu subito preso, un ragazzino di Milano, si disse manipolato da un altro più anziano di lui, uno che di mestiere faceva il commercialista, dunque non un disadattato, ma un individuo che, lasciata a casa giacca e cravatta di circostanza, vestiva i panni dell’ultras diventando un bullo senza etica morale. Vincenzo Spagnolo, Spagna per il suo gruppo, era vicino ai centri sociali, anarchico, ma la politica nel caso specifico non c’entrava nulla, fu un gioco perverso finito nella tragedia.
"Questo fatto successo undici anni fa non è stato dimenticato e ogni anno la società rossoblu organizza un torneo alla memoria di Spagna, atto a sensibilizzare il pubblico che amare il calcio vuol dire viverlo come una festa e non un dramma.
"Per il Toro sarà un test importante, non solo per suggellare la vecchia amicizia con il Genoa, ma per riprovare qualche schema in vista del campionato, questa volta con una squadra di rango. Preziosi ha cercato di allestire una compagine da promozione a partire dal mister, torinese di Grugliasco, Gian Piero Gasperini, senza dubbio uno degli allenatori in crescita nel panorama nazionale. De Biasi deve provare a vincerla questa partita, Cairo l'ha detto chiaramente dopo la sconfitta di Alessandria: "Perdere le amichevoli mi fa arrabbiare, perdere ad Alessandria ancora di più! Mi piacerebbe che da Genova non succedesse più, a maggior ragione perché esiste un gemellaggio e con gli amici di norma ci si tiene maggiormente a vincere".
"Il presidente granata non ama le sconfitte, nemmeno quando il risultato non conta, perché vuole sempre il massimo dai suoi. Lui il suo dovere l’ha fatto, ora tocca a chi va in campo dimostrare di essere all’altezza di un grande club.
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