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toro
di Fabiola Luciani
Tranquilli non vi voglio tediare con la recensione del noto settimanale di programmazione televisiva, ma il titolo rispecchia casualmente le argomentazioni di questo scritto.
Già, sembra...
di Fabiola Luciani
Tranquilli non vi voglio tediare con la recensione del noto settimanale di programmazione televisiva, ma il titolo rispecchia casualmente le argomentazioni di questo scritto. Già, sembra incredibile ma in una società come la nostra dove l'immagine è l’aspetto più importante, dove una qualsiasi velina è considerata più di cento premi nobel alla letteratura, dove andare al reality della “Fattoria” è più appagante di farsi una fattoria propria, mi domando come verrà metabolizzata l'eventuale caduta nell'oblio?Potremmo chiedere ai nostri dirimpettai, ma risponderebbero in aramaico e noi abbiamo smesso di usarlo da tempo, quanto meno se dovessimo rimanere nella massima divisione, il prossimo anno potremmo rigiocare i derby visto che alla luce dei fatti rischia di diventare l'unico loro obiettivo stagionale.Tornando a noi, cosa ci sarà da dire di nuovo e originale in casa Toro che ancora non sia stato detto, oppure analizzato o sviscerato?Probabilmente nulla, ma di una cosa sono certa; se per un misero tozzo di pane e la sola speranza di fare un passaggio televisivo magari accanto ad una velina ogni tifoso granata sarebbe disposto a immolarsi in campo con la sacra maglia del Toro, questa rosa di giocatori attuali incarnano alla grande l'assoluto menefreghismo alle avversità, tanto che lo spogliatoio della Sisport credo si discosti veramente poco dalla location de la celeberrima "Isola dei famosi".
Ma la colpa di tutto questo secondo me non è né di Cairo, né del mister, ma solo della TV.
Forza Toro al di là del tempo e dello spazio.
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