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TURIN, ITALY - DECEMBER 12: Simone Zaza of Torino F.C. and Kevin Bonifazi of Udinese Calcio battle for the ball during the Serie A match between Torino FC and Udinese Calcio at Stadio Olimpico di Torino on December 12, 2020 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)
Se la Juventus per modo di giocare poteva essere paragonata al Sassuolo (e in effetti la squadra di Andrea Pirlo ha impostato la partita come i neroverdi di Roberto De Zerbi), invece la trasferta di Udine presenta diverse affinità con quella di Genova contro la Sampdoria. Il Torino di Davide Nicola uscì sconfitto da Marassi complice l’ottima organizzazione tattica della formazione allenata da Claudio Ranieri. Il match contro l’Udinese, oltre ad essere molto importante per la classifica dei granata e oltre a rappresentare una prova del nove dopo l’ottima prestazione nel Derby della Mole, sarà un test per il Torino per dimostrare di essere realmente competitivo anche contro formazioni che non fanno del possesso palla e del gioco offensivo le loro qualità principali. I granata dovranno replicare la prestazione di Cagliari: accorta, cinica e tatticamente ordinata e solida.
POSSESSO PALLA - Udinese e Torino tengono mediamente la palla per lo stesso arco di tempo durante una gara: 24’38” i friulani di Luca Gotti, 24’33” i granata di Davide Nicola. Mantengono la sfera maggiormente nella propria metà campo rispetto a quella avversaria. I dati sono pressoché identici e testimoniano una difficoltà di fondo sia nei bianconeri che nei granata nel fare la partita; in alcune occasioni il Torino ci ha provato, ma senza successo, proprio come a Genova. Il Torino preferisce pungere per vie centrali, l’Udinese invece utilizza con maggiore frequenza le corsie esterne. I friulani sono settimi in Serie A per numero di cross effettuati (126 utili contro i 110 granata). Eppure sono stati i granata a segnare di più di testa, grazie soprattutto ai calci piazzati. Il Torino, infatti, ha segnato 9 reti (meglio solo Inter e Juventus) mentre l’Udinese una in meno. Tuttavia, friulani e granata non sono accumunati solamente dai dati appena offerti. Anche per numero di chilometri medi a partita c’è una notevole somiglianza: Udinese quartultima con 107.408 chilometri, Torino ultimo con 106.089.
CENTROCAMPO - L’Udinese fa della mediana il proprio punto di forza. Sarà importante, perciò, avere una cerniera a centrocampo che contribuisca a dare una certa solidità, unita a qualità, all’intera architettura granata. Vincere o perdere la battaglia nella zona nevralgica potrebbe risultare decisivo ai fini del risultato finale. Per non incorrere nello stesso problema del “Ferraris” si potrebbe optare per un Baselli o un Lukic in più e per un Rincon in meno, soprattutto dall’inizio, senza dimenticare Verdi che potrebbe essere schierato nuovamente mezz’ala. Come detto, né Udinese né Torino si esprimono al meglio quando devono tenere il pallino del gioco e a maggior ragione qualche giocatore "pensante" in più in mezzo al campo potrebbe fare la differenza. Proprio per tali ragioni sarà interessante capire come si snoderà il match. Il 3-5-2 di Gotti potrebbe essere speculare a quello di Nicola e anche questo potrebbe rendere la gara particolarmente tattica e bloccata.
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