Al termine di Udinese-Torino, gara valida per il 29° turno di Serie A, l'esterno granata Raoul Bellanova è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per fornire un suo commento sul match. Di seguito le sue dichiarazioni: “Nelle ultime settimane c’era un po’ di rammarico perché non abbiamo raccolto quello che abbiamo seminato. Ma questa settimana sin dall’inizio l’abbiamo preparata con l’obiettivo di fare i tre punti. Abbiamo interpretato benissimo questa partita e credo che ci siamo veramente meritati i tre punti”.
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Udinese-Torino 0-2, Bellanova: “Nazionale? Oggi solo testa qui, era il minimo”
Momento particolare, per la prima chiamata in Nazionale…“È il sogno di ogni bambino che inizia a giocare. Sono molto emozionato ma oggi ho fatto di tutto per rimanere concentrato sull’Udinese perché questa convocazione la dedico a società, squadra e mister che mi hanno aiutato tanto a inizio campionato quando facevo fatica a ingranare; quindi, rimanere con la testa alla partita di oggi era il minimo”.
Hai fatto una trafila importante nelle nazionali giovanili… “Il calcio europeo è un’altra cosa, ho avuto la possibilità di fare Europei e Mondiali con la Nazionale. E’ una realtà diversa perché ti confronti con giocatori che in altri campionati europei giocano titolari. I ritmi sono elevatissimi, in campo non hai il tempo per pensare, quindi questa cosa mi ha aiutato tanto”.
Non pensi di dover ringraziare te stesso? Non è stato facile mettersi alle spalle la stagione con l’Inter…“San Siro non è uno stadio facile, per me come per chiunque. Dopo la partita con l’Empoli in casa ho avuto uno switch mentale. Prima ho passato un brutto periodo ma poi sono migliorato e penso di aver comunque dimostrato valore anche all’Inter da gennaio in poi, con l’aiuto del mister e dei compagni. Ovviamente avrei preferito avere più minutaggio, ma ognuno fa le sue scelte come è giusto che sia. Separarsi è stata la scelta giusta, sono contento sia per l’Inter che sta facendo bene ma anche per me che a Torino ho trovato la soluzione giusta”.
In cosa stai crescendo?“Il mister è stato fondamentale. La corsa non mi è mai mancata, ma avevo disattenzioni difensive, il mister ha lavorato tanto per farmi stare concentrato. Poi a me piace tagliare alle spalle del terzino avversario; quindi, abbiamo lavorato con i compagni per trovare la sintonia, inoltre sono migliorato sui cross. Il miglioramento più evidente tuttavia è stato nella fase difensiva e nella capacità di stare concentrato per novanta minuti”.
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