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di Valentino Della Casa
Il “nuovo corso” granata parte da una qualità che, forse, in questi anni è un po’ troppo mancata: l’umiltà. Spesso si è...
"di Valentino Della Casa Il “nuovo corso” granata parte da una qualità che, forse, in questi anni è un po’ troppo mancata: l’umiltà. Spesso si è infatti parlato di Torino da Coppa Uefa, di Torino schiacciasassi del campionato (come per gran parte della stagione appena conclusa), mai, invece, si è cercato di mantenere un low profile, nonostante degli obiettivi importanti. Questo è invece successo ieri, alla presentazione di Franco Lerda come (ennesimo) nuovo allenatore granata. Un piccolo passo indietro ha cominciato da subito a farlo il presidente. La delega e la fiducia in Petrachi oramai paiono essere effettivamente reali, dopo gli ottimi risultati del mercato di Gennaio, l’idea di non navigare a vista (ma su questo cautamente sospendiamo il giudizio) sembra finalmente prendere corpo, soprattutto con i contratti biennali ai cardini più importanti del Toro del presente, ma anche del futuro. Un passo avanti, invece, continua a farlo Petrachi, che anche ieri, con la solita franchezza e soprattutto le idee ben chiare ha mostrato l’identikit del Toro che verrà. Identikit che ricalca in pieno lo spirito dell’allenatore Lerda: umile ma allo stesso tempo grintoso. E le primissime dichiarazioni vanno proprio in questo senso. “Innanzitutto volevo scusarmi col Sassuolo per la mia brutta figura”, comincia. “Io non ho inventato il calcio”, continua. Detto da un quasi esordiente, che ha fatto carte false per arrivare al Toro, questa non è cosa da poco.
"(Foto: M. Dreosti)
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