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Un Angelo sceso dal cielo

Redazione Toro News
di Steve e Valentino Della Casa  FATHER: E così abbiamo a sorpresa un nuovo difensore che arriva dritto dritto dal vivaio. Si chiama Angelo Ogbonna, fa parte della generazione Balotelli. Nel senso che è scuro di faccia, ma...

di Steve e Valentino Della Casa

 

 

FATHER: E così abbiamo a sorpresa un nuovo difensore che arriva dritto dritto dal vivaio. Si chiama Angelo Ogbonna, fa parte della generazione Balotelli. Nel senso che è scuro di faccia, ma parla un perfetto italiano anche perche è nato in Italia ed è italiano a tutti gli effetti. Ma adesso parliamo un po’ di come gioca. È molto fisico, molto forte. Quando non ci arriva con il piede o con la testa usa la possanza del suo corpo. E’ difficile spostarlo, ancora più difficile che molli la presa. Mi ricorda un po’ Maciste Bolchi, che sul finire degli anni Sessanta arrivò al Toro a carriera quasi finita ma divenne in poco tempo l’idolo della Maratona. Picchiava come un fabbro. Ma soprattutto non era facile spostarlo. Ricordo in un derby un suo testa a testa con Stacchini della Juve. Stacchini lo stava superando. Lui si mise in mezzo. Tacchini stramazzò al suolo, lui non alterò neanche il respiro. E intanto in qualche squadra giovanile si stava già allenando Giacomo Ferri, che quindici anni dopo diventerà a sua volta l’idolo granata per i suoi stessi motivi.

SON: Mamma mia Angelino! Quanto mi piace vederlo in campo: non tira mai indietro la gamba, sembra avere un’esperienza notevole, ma poi quando ricordo che ha solo 20 anni e va verso i 21 mi viene solo da gioire, pensando a quello che questo giocatore potrà diventare. Forte fisicamente, abbastanza veloce, nonostante l’altezza e la stazza fisica, con un buon piede (mette dei cross deliziosi in mezzo), potrebbe diventare veramente il futuro terzino del Toro, facendo la gara con quel Matteo Rubin, che non dobbiamo mai dimenticare. È proprio una bella promessa, Angelino: col Napoli si è veramente messo in luce per qualche intervento spettacolare, che ha fatto tramutare delle possibili azioni offensive per i partenopei, in offensive per noi, e non è la prima volta che ciò accade. Basti pensare a Torino-Palermo, quando il giovane di Cassino fece una prestazione assolutamente positiva, contro gli sconosciuti (ironico, naturalmente) Miccoli e Cavani, o a Sampdoria-Torino, quando, subentrato a partita in corso, mise dei cross di bellezza rara nel centro dell’area.Naturalmente gli siamo anche noi vicini dopo l’incidente d’auto, ma se lo debilita poco anche quello, possiamo ben dire che un Nedved qualsiasi avrà difficoltà a superarlo.