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Un Azzurro provinciale, in un campionato che non aiuta

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Considerazioni sulla disfatta azzurra in Germania / Record e campioni che in ambito internazionale si opacizzano. E un movimento che resta indietro
Diego Fornero

Difficile analizzare la batosta rimediata dall'Italia di Conte nella sfida di ieri sera contro la Germania: l'incontro aveva assunto nelle ultime giornate una sorta di aura di "rivincita" per il risultato ottenuto una settimana fa dalla Juventus contro il Bayern Monaco, ed invece l'esito è stato il medesimo. Quattro reti segnate dai tedeschi, italiani in balia degli avversari.

Il risultato è in qualche maniera preoccupante, poichè arriva nell'ultima amichevole prima dell'impegno europeo e perchè si tratta della peggior prestazione dell'Italia da quando Conte siede sulla panchina azzurra, ed è purtroppo ancora una volta indicativo della tanto chiacchierata crisi del calcio italiano. Per quanto questo sia difficile da ammettere, e per quanto nel'ultimo periodo in effetti una leggera ripresa sia arrivata, è innegabile che tra calcio italiano e calcio internazionale ormai c'è un abisso.

Sintomatico di questa differenza è il valore di alcuni giocatori, che si ridimensiona completamente una volta varcato il confine nazionale: l'esempio più lampante è rappresentato da Bonucci, tanto "impeccabile" (e spesso impunito) in Serie A, quanto decisamente non a suo agio con indosso la maglia azzurra. Nello stesso discorso rientra anche inevitabilmente il record di imbattibilità stabilito recentemente da Buffon: tra i confini della Penisola il numero uno bianconero (ed azzurro) ha mantenuto la rete inviolata per mesi, mentre a livello internazionale ha incassato undici reti in quattro incontri.

Nazionalismo permettendo, è chiaro come questa differenza netta tra la selezione italiana ed altre compagini europee (come ad esempio proprio la Germania) derivi da una maggiore qualità che non è logicamente casuale, ma figlia di un ben strutturato movimento costituito da un'infinità di fattori sui quali il Belpaese si trova indietro anni luce. Sia a livello di Nazionale, che di campionato: sotto il primo aspetto, è deleteria e parecchio pesante la mancanza di vere strutture federali sul territorio, così come la scarsissima collaborazione dei club e la valorizzazione dei settori giovanili prossima allo zero. Per quanto riguarda il campionato invece, impossibile ignorare la ripartizione assolutamente iniqua dei diritti TV, che inevitabilmente favorisce sempre gli stessi e rappresenta una forte causa del ripiegamento della Serie A su se stessa nel corso delle ultime stagioni