L’11 giugno 2006 di fronte a 60mila spettatori allo stadio “Delle Alpi” di Torino la carriera del difensore Davide Nicola ha toccato il proprio apice. Quella sera si giocava la finale play-off tra Torino e Mantova e Nicola, uno degli artefici della promozione del primo Torino targato Cairo, realizzò la rete del 3 a 0 ad inizio tempi supplementari dopo i gol di Rosina dal dischetto e di Muzzi. Nicola con la sua chioma bionda toccò il cielo con un dito, il popolo granata ribollì di gioia. La Serie A era ormai certezza per la squadra allenata da De Biasi.
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Un difensore “operaio” da oltre 400 presenze in B: la carriera da giocatore di Nicola
Focus on / La notte più importante della sua vita da calciatore quella dell’11 giugno 2006. Con il Torino una stagione e una promozione in Serie A
STAGIONE GRANATA - Classe 1973 di Luserna San Giovanni, nella città metropolitana di Torino, Nicola ha disputato una sola stagione in granata, per l’appunto la 2005/2006, giocando praticamente sempre: 39 apparizioni caratterizzate da 2 gol, quello ricordato al Mantova e quello nella regular season al Cesena. Arrivò sotto la Mole dopo la sua unica annata della carriera in Serie A, quella vissuta a Siena nel 2004/2005, terminata con una brillante salvezza. Tuttavia, l’habitat naturale di questo duttile difensore è sempre stata la Serie B, dove ha sfondato il tetto delle 400 presenze (408 per la precisione play-off e play-out compresi). Il suo esordio nella cadetteria risale addirittura agli inizi degli anni Novanta. Era, infatti, il 29 agosto 1993 quando con la casacca del Fidelis Andria affrontò il Brescia, pareggiando 0 a 0. Da quel momento soltanto Serie B, sempre a ottimo livello, in diverse località della penisola italiana con l’unica eccezione rappresentata dalla già ricordata parentesi senese in Serie A. I titoli di coda della sua carriera, invece, sono stati in Serie C. Le ultime due annate da calciatore, infatti, le ha vissute al Lumezzane, appendendo le scarpe al chiodo nel 2010. Da quel momento ha iniziato a studiare da allenatore e ha iniziato a trasferirsi dal campo alla panchina, ottenendo soddisfazioni professionali di livello superiore rispetto a quelle da giocatore, tanto che ormai il suo curriculum è costellato da esperienze in Serie A.
PRESENZE - Il club al quale risulta più legato per numero di presenze è il Genoa, con il quale ha ottenuto l’ultima salvezza in ordine di tempo da allenatore. Da calciatore, invece, ha collezionato ben 183 presenze, distribuite a cavallo tra i due secoli. È stato anche due stagioni e mezzo a Terni e poi ha indossato le maglie Spezia, Ancona, Ravenna e per un breve periodo Pescara, oltre a quelle già ricordate di Fidelis Andria, Siena e Torino. Giocatore dal grande carisma e diligente “operaio” della difesa, era un elemento imprescindibile per costruire un saldo e solido spogliatoio.
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