Una prestazione maiuscola, quella che ha esibito il Toro contro la Fiorentina, ieri pomeriggio all'Olimpico. Una performance che da continuità a quella realizzata a Cagliari, con la sola differenza del risultato. Un pareggio che va stretto alla banda di Ventura, visto che più volte ha avuto la possibilità di raddoppiare sfiorando di un nulla il gol. C'è tanto rammarico, perché la classifica vorrebbe ben altri punti e posizione, se non altro per i due rigori sbagliati a cui si aggiunge la poca fortuna avuta ieri nelle conclusioni che hanno visto Neto salvare due volte su Quagliarella e poi altri tiri che hanno sfiorato i legni con Glik, di testa, Sanchez Mino, Perez nel finale, Darmian da distanza ravvicinata, di Benassi troppo frettoloso nella conclusione di contro balzo e ancora tante altre belle azioni manovrate che hanno portato spesso i granata ad attaccare l'area viola.
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Un ottimo Toro pareggia con rammarico
Un Toro in crescita, senza dubbio, che ha lasciato però andare via tre volte (una fortunosa e su rimpallo) Babacar davanti a Gillet. E per due volte il numero uno granata - al rientro in campionato - ha compiuto due prodezze che hanno salvato la rete mentre alla terza volta è capitolato perché Maksimovic (non eccellente la sua prova) non è riuscito a chiudere a sinistra il senegalese, che lo ha sorpassato spalla contro spalla in velocità ed è andato ad anticipare l'uscita di Gillet gonfiando la rete per il pareggio. Ecco, la Fiorentina è stata tutta qui, anche se soprattutto nel primo tempo ha avuto modo di giostrare a centrocampo come meglio credeva.
Nel secondo tempo, un Toro più voglioso ha poi impresso alla partita più vivacità, tant'è che è scaturito il gol dopo una manovra corale davvero stupenda, con Sanchez Mino e Peres a dare spettacolo e il perfetto assist a Quagliarella (secondo gol consecutivo) che poi si è girato bene concludendo a rete.
E' un Toro capace di fare davvero gol spettacolari attraverso giocare interessanti, ecco perché la partita con la Fiorentina è il proseguo di quella fatta in terra sarda. Il modulo di gioco marchiato Ventura nelle ultime due partite ha portato senza dubbio più equilibrio a centrocampo e ha dato più imprevedibilità nella fase offensiva con i due trequartisti El Kaddouri e Sanchez Mino a supportare l'unica vera punta, senza contare le sgroppate potenti ed eleganti del brasiliano Peres (sta impressionando sempre più) che consentono al Toro sulla fascia destra di ripartire in contropiede. Forse nella fase di costruzione bisognerebbe cercare più velocemete il brasiliano, mentre ieri spesso Maksimovic in questo senso più volte ha ritardato e a volte ignorando (involontariamente) questa possibilità.
Diciamo che se si voleva trovare due giocatori importanti che facessero dimenticare Immobile e Cerci, il Toro li ha trovati in Peres e Sanchez Mino, subito idoli granata, bravi per qualità e capacità tecniche. Forse l'argentino - che alterna giocate da campione a errori grossolani - dovrebbe cercare di essere meno frenetico in alcune giocate, un limite che per un ragazzo che gioca da poco nel campionato italiano ci può stare e che sicuramente sopperirà a tale difetto con l'aiuto di Ventura. Bravo invece Peres, che non perde mai la posizione e copre bene anche in fase difensiva. Da Peres a Perez il passo è breve. Il ragazzo spagnolo appena entrato è andato a schierarsi in una zona del campo molto avanzata, quasi ad essere il primo baluardo del centrocampo pronto a fare pressing direttamente sui difensori avversari. In questo senso, lo ha fatto bene. Infatti, l'ex Elche e Atletico Madrid ha conquistato subito nel cerchio di centrocampo falli preziosi, grazie alla sua capacità di nascondere il pallone con una tranquillità degna di un veterano.
Se si dovesse fare un appuntino a mister Ventura, sarebbe da ricondurre alla tarda sostituzione di Darmian, in carenza di ossigeno e alla sostituzione di Sanchez Mino che di fatto ha lasciato il Toro senza fantasia (ma fra 4 giorni c'è la partita di Europa League). Per il resto, la squadra ha giocato bene e Ventura ha impostato la partita come meglio non poteva fare. I miglioramenti ci sono e sono evidenti: mancano, tuttavia, almeno tre punti all'appello. Bisognerà continuare su questa strada perchè il gioco adesso c'è e le occasioni da gol fioccano: arriveranno presto più gol e più vittorie. Intanto, giovedì il Toro sarà nuovamente di scena all'Olimpico contro il Copenhagen con la conferma di Jean François Gillet tra i pali. Per il resto, sicuramente sarà schierato Molinaro a sinistra dal primo minuto, con Bovo che potrebbe rientrare, mentre Maksimovic potrebbe essere schierato a destra al posto di uno stanco Darmian. Sicuramente a Gazzi toccheranno gli straordinari, mentre in attacco qualche chance di giocare l'avranno Amauri e Martinez.
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