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Un pomeriggio da dimenticare in fretta

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di Stefano Brugnoli Appunti oggi esce in ritardo in quanto ero all’Olimpico per assistere dal vivo a Torino-CataniaSono rimasto profondamente deluso sia dal gioco espresso dalla squadra e conseguentemente anche dal risultato che ne...
Redazione Toro News

di Stefano Brugnoli

 

Appunti oggi esce in ritardo in quanto ero all’Olimpico per assistere dal vivo a Torino-CataniaSono rimasto profondamente deluso sia dal gioco espresso dalla squadra e conseguentemente anche dal risultato che ne è scaturito.

La partita è iniziata in maniera paurosa per la squadra granata che non riesce a contrastare in maniera efficace il preciso fraseggio della squadra etnea, non bastasse questo si infortuna Rosina che esce per un fastidio agli adduttori sostituito da Malonga che fatica a trovare la posizione e il Torino a questo punto è in balia della squadra di Baldini che sembra sul punto di passare da un minuto all’altro.In questa situazione succede che  al primo vero affondo il Toro passa in vantaggio con Malonga nell’unica cosa positiva che il francese ha fatto in questa partita, difatti dopo la rete non ha più trovato uno spunto all’altezza di quelli che ci aveva fatto ammirare nelle sue prime uscite.Dieci minuti dopo l’espulsione di Vargas che lascia il Catania in dieci.A questo punto tutto sembra in discesa per la squadra granata, ma il Catania tiene sempre in mano il pallino del gioco anche se non riesce più a rendersi pericoloso dalle parti di Fontana.Il Torino controlla gli etnei apparsi più in forma atleticamente e cerca di sfruttare le ripartenze per chiudere la partita, ma crea solo due occasioni nel finale del tempo, una con Ventola che sfiora la traversa con un tiro da fuori area dopo un assist di Di Michele e l’altra con lo stesso Di Michele che conclude sul portiere un bella azione granata iniziata da Corini che porta Comotto al cross.

Al termine del primo tempo la sensazione che aleggia nell’Olimpico è che se non chiudiamo la partita rischiamo la beffa. Novellino vede che il Toro fatica ad arginare il gioco avversario e fa scaldare Grella col senno di poi mi viene da pensare ma non era meglio inserire Bottone? C’è un proverbio che dice meglio un asino vivo che un dottore morto e oggi il buon australiano non ha retto il ritmo partita per più di dieci quindici minuti, risultando inutile nel finale di gara. L’ennesimo errore di Malonga (un tiro sparacchiato in curva da distanza siderale) costringe Novellino a sostituirlo forse prima del previsto, cioè prima del raddoppio granata.Ma ecco quello che non t’aspetti…il pareggio del Catania che riesce a lanciare Sabato dopo una bella combinazione a tre sulla fascia il terzino avanza e centra prima che Comotto possa contrastarlo, sulla palla, lenta, si avventano in quattro Natali Della Fiore e Fontana per il Toro e Spinesi per il Catania, nessuno tocca la palla che finisce in area piccola dove Martinez anticipa Lanna e segna a porta vuota.Manca ancora mezz’ora e gli avversari sono sempre in dieci ma il Toro non riesce ad aggirare gli avversari e non si rende mai pericoloso se non in maniera casuale con un tiro cross di Ventola che scheggia la traversa.Novellino tenta il tutto per tutto facendo esordire Oguro per un Corini stanco ma pur sempre l’unico con i piedi buoni a metà campo, il risultato è che il Toro attacca con confusione e rischia qualcosa nelle ripartente etnee.A un quarto d’ora dal termine purtroppo l’infortunio di Di Michele riporta le squadre in parità, il Toro cerca con un forcing finale di vincere la partita ma nulla accade.

Probabilmente solo a Parma avevamo fatto peggio di oggi, il Toro di oggi avrà l’alibi di tanti giocatori infortunati ma oltre a queste assenze ha una assenza ben più grave, quella di un gioco, un gioco che gli avrebbe permesso di vincere una partita come quella di oggi.Mi ricordo ancora un Toro-Verona 5a1 nell’epoca di Camolese con i granata che hanno recuperato lo svantaggio iniziale dopo che gli scaligeri erano rimasti in dieci, quei cinque gol erano tutti nati da azioni aggiranti dei granata sulle fasce, azioni che oggi non si sono viste, se non in maniera sporadica.

Concludo con un interrogativo che scaturisce dopo i fatti di oggi, riusciremo mai a diventare come l’Inghilterra?La soluzione per me è unica e semplice, ma in Italia non abbiamo le palle per applicarla e io da buon italiano non ho le palle per scriverla, anche perché tra tante parole che si scrivono e che si ascoltano in questa serata di dibattiti, nessuno ha avuto il coraggio di dirla.