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Che confusione che si è creata intorno e dentro al Torino! Sia in campo che fuori.Oddio, in campo non è che quest’anno abbiamo brillato per ordine soprattutto quando dovevamo gestire la palla, un po’ meglio siamo andati quando dovevamo recuperarla soprattutto quando abbiamo giocato con solo due giocatori veramente offensivi e otto dietro la linea del pallone a difendere possibilmente su due righe di quattro giocatori ciascuna.Ma è della confusione che si è creata fuori dal campo che voglio parlare.
Ho assistito alla partita dal vivo e devo dire che dopo aver visto il secondo tempo un pensiero maligno mi è venuto in mente…i giocatori in campo nella ripresa non hanno giocato per vincere la partita o meglio non si sono dannati più di tanto l’anima per farlo col risultato, purtroppo, di perderla anche se non credo proprio che la sconfitta fosse nelle loro intenzioni.
Perché questo? Le risposte possono essere tante e una, la peggiore, ha provato a darla ieri Tuttosport. Pur non essendo a conoscenza dei fatti però personalmente immagino che il quotidiano sportivo torinese non abbia tutti i torti. Non sarebbe la prima volta che una squadra di calcio o parte di essa gioca contro il suo allenatore e purtroppo nell’ambiente granata è un fatto che negli ultimi anni capita troppo di frequente, da esterno mi viene di pensare che bisogna risalire alla gestione Camolese per vedere rapporti che funzionavano in maniera regolare tra giocatori e allenatore.
Ma questo atteggiamento vergognoso e meschino non deve mai succedere perché ognuno deve fare quello per cui viene (lautamente) pagato e cioè l’allenatore deve fare l’allenatore e i giocatori devono solo giocare secondo le direttive (più o meno giuste e condivisibili) del mister.Sarebbe come se in ufficio o in fabbrica noi sbagliassimo volontariamente il lavoro perché ci sta sulle balle il capo reparto; penso che questa cosa sul luogo del lavoro succeda poche volte, al limite lavoriamo in maniera più svogliata, ma di lì a sbagliare anche l’abc del nostro lavoro ce ne passa; pensate a un camionista che sbaglia strada consegnando la merce di tizio a caio e viceversa o a un impiegato che sbaglia una fattura o a un operaio che monta un pezzo alla rovescio, non sono cose fuori dalla logica di tutti i giorni? Nessuno ha questo diritto anche se suffragato da mille e più circostanze; se ci sono calciatori che perdono o non vincono apposta le partite per darla nel didietro al loro mister o alla proprietà questi devono essere immediatamente allontanati; ma a proposito non si era fatta piazza pulita lo scorso anno?
Siamo seri, allenatore e giocatori devono rendere conto a chi li paga e chi li paga ha il diritto di pretendere prestazioni all’altezza di quello che sborsa.Quindi Cairo a questo punto per non perdere tutto quanto ha investito, ma anche per senso di giustizia nei confronti di chi va a vedere le partite e di chi più in generale tifa Toro, deve intervenire in prima persona per far si che le cose ritornino a funzionare in maniera corretta. E' Cairo che deve intervenire, non i tifosi anche se giustamente incazzati dal comportamento tenuto dai propri “beniamini” che indossano la maglia con tanto rispetto a tal punto da non bagnarla di sudore!
Retrocedere quest’anno sarebbe una cosa che non avrebbe nessuna giustificazione logica e tecnica: sarebbe una retrocessione ben peggiore di quella ottenuta nell’epoca Cimminelli; resta di fatto che se i calciatori del Torino sono uomini la squadra non retrocede neanche per sogno.Mi auguro e Vi auguro che le mie riflessioni siano completamente fuori luogo e che il secondo tempo di domenica abbia altre cause e altre motivazioni.A tal proposito voglio ricordare a voi ma soprattutto allo staff tecnico e ai giocatori che un gruppo non è vincente se non si rema tutti dalla stessa parte, nessuno in questa rosa o chi è alla guida tecnica ha la bacchetta magica per risolvere i problemi da solo infischiandosi delle regole di gruppo. Per finire rispolvero una massima del periodo Camolesiano che diceva più o meno così…”tutti dentro il carrarmato con i fili collegati” massima che se viene messa in pratica ci toglie da ogni possibile rischiodi retrocessione visto che anni fa ci ha portati dal terz'ultimo posto in B all'undicesimo in serie A Ah! Giancarlo, che nostalgia dei tuoi modi e dei tuoi risultati, spero che tu non sia quello che ci affossa alla penultima, anzi mi auguro che alla fine della partita si possa festeggiare assieme la salvezza!
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