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Un Toro bifronte

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di Stefano BrugnoliA distanza di sole due ore il Torino ha fornito due prestazioni molto diverse tra loro, come mai?Innanzitutto va detto che era una torneo amichevole senza i tre punti in palio che fanno classifica e quindi tutte le partite sono...
Redazione Toro News

A distanza di sole due ore il Torino ha fornito due prestazioni molto diverse tra loro, come mai?Innanzitutto va detto che era una torneo amichevole senza i tre punti in palio che fanno classifica e quindi tutte le partite sono state giocate privilegiando la fase di possesso palla a quella di non possesso; poi gli avversari erano di caratura molto diversa, l’onesta squadra maltese è sembrata sia come ritmo che come capacità individuali che come applicazione tattica completamente diversa da qualsiasi squadra italiana, se torniamo alle amichevoli di Sappada vien da ricordare che il Torino, che allora non era così ben amalgamato come adesso, fece molta più fatica contro una squadra di eccellenza che era scesa in campo per fare 0a0.Nella prima partita infatti i granata pur senza spingere troppo sull’acceleratore riuscivano a trovarsi con una facilità irrisoria sia per le carenze degli avversari sia per l’attenzione mostrata nelle giocate e nella rapidità di esse data anche dal movimento senza palla. Verdi e Antenucci su tutti ma anche De Feudis giocava con una precisione che mai gli avevamo visto nella scorsa stagione.Passano due ore e cambiano molti interpreti soprattutto nelle caratteristiche dei quattro davanti e cambia anche il livello tecnico degli avversari. Il Torino frizzante dei primi quarantacinque minuti non si vede più, non sfigura quando fa possesso palla fino alla tre quarti ma non riesce mai a tirare in porta mentre è spesso in difficoltà quando la palla è nei piedi dei catanesi, i soli Iori e Ogbonna sembrano riuscire senza grossi problemi a opporsi agli avversari mentre per tutti gli altri il gap tecnico spesso fa la differenza. Ma soprattutto è la scarsa mobilità offensiva a far si che non si riesca ad incidere o meglio è la difficoltà a dover gestire in maniera diversa situazioni preordinate che i catanesi riescono spesso a far saltare. In parole più semplici il Torino prova ad applicare la giocata studiata in allenamento come se contro non ci fosse nessun avversario attivo, il fatto che i catanesi siano attenti fa sì che i granata spesso consegnino loro la palla senza trovare situazioni alternative. La differente prova di Antenucci ne è l’esempio più lampante contro i maltesi sembrava inmarcabile mentre contro i suoi ex compagni ha fatto molta fatica anche perché attorno a lui gli altri tre si muovevano meno e non gli permettevano gli scambi di prima intenzione.Nonostante la relativa importanza del test mi sarebbe piaciuto vedere anche alla prova D’Ambrosio, Di Cesare e Sgrigna per avere una valutazione più completa.Riassumendo nessun allarmismo deve nascere da una amichevole però il Torino inteso come società deve rendersi conto che la serie B è una cosa (e qui applausi perché quanto fatto da giugno in poi merita solo elogi) mentre la A è di un altro livello (e il Catania è una squadra che naviga a cavallo delle due colonne della classifica) e occorrono giocatori dotati di una tecnica superiore soprattutto in fase offensiva, l’interesse su Barreto potrebbe essere il primo passo di una programmazione per la prossima stagione.Colgo l’occasione per porgere i miei più sinceri auguri di buon Anno a tutti i lettori granata.