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“Abbiamo scelto uomini che avessero determinati tratti di carattere”, dice Rino Foschi, e dice il vero. Non solo: si vede. In campo e in allenamento, il gruppo a disposizione di Colantuono pare compatto, voglioso,...
"“Abbiamo scelto uomini che avessero determinati tratti di carattere”, dice Rino Foschi, e dice il vero. Non solo: si vede. In campo e in allenamento, il gruppo a disposizione di Colantuono pare compatto, voglioso, unito.Ma c’è un’altra caratteristica che accomuna molti degli elementi di questo Torino: essere dei vincenti. Esserlo per quanto riguarda la Serie B, certo; ma questa, non un’altra, è la categoria nella quale i granata devono muoversi quest’anno.
"A inizio mercato sottolineammo come in squadra ci fossero pochissimi giocatori che potessero vantare un’esperienza, seppur minima, in cadetteria; anzi, alcuni di loro si apprestavano a farvi il personale debutto assoluto. Ora, con gli ultimi acquisti, a Torino c’è una truppa che la B l’ha già vinta, che la conosce e sa come dominarla, che ha la predisposizione caratteriale per farlo. Giocatori che possono portare quel po’ di spavalderia e di consapevolezza dei propri mezzi in grado addirittura di fare la differenza: perché una squadra con valori tecnici importanti, se vi unisce un atteggiamento mentale da vincente, appunto, difficilmente avrà rivali.
"Per prima cosa, è arrivato un terzetto di parmensi, che hanno trascorso l’intero ultimo campionato a vincere, e che a giugno hanno coronato le loro fatiche con una promozione diretta: Coppola, Leòn, Vantaggiato. Ma non è l’unico loro successo: il primo vanta infatti una A conquistata anche con il Genoa, tre anni prima (con i rossoblù è risalito anche dalla C1, in precedenza), mentre l’honduregno ha un curriculum esagerato: ben quattro volte ha concluso il suo campionato con un passaggio dalla B alla A (con Reggina, Fiorentina, Genoa e appunto Parma).
"A giugno, anche il Livorno è tornato nella massima categoria: a guidarlo, in campo, c’era Massimo Loviso, testa alta e piede sicuro. In difesa, Colantuono schiera la coppia con cui vinse il campionato nel 2006 con l’Atalanta: Rivalta e Loria (e quest’ultimo allora bissava, a distanza di due anni, il successo ottenuto a Cagliari, in compagnia di Bianchi), che difendevano la porta di Calderoni. In squadra c’è anche chi la Serie A l’ha conquistata con il Toro: è Ricky Vailatti, unico superstite del 2006.
"Andando leggermente più indietro, vediamo che anche Gasbarroni ha vinto il campionato di B, con due grandi squadre e per due volte consecutive (Sampdoria e Palermo), mentre Pratali ha fatto bis con la stessa maglia, quella dell’Empoli (2002 e 2005). Statisticamente entrano anche Belingheri (Siena 2003) e Diana (Brescia 1997), ma entrambi collezionarono appena un paio di presenze per un totale di pochi minuti.In conclusione, l’atteggiamento giusto da adottare in questa strana categoria che è la Serie B è cosa che in tanti, al Toro, conoscono. Bisogna solo mettere in pratica quanto imparato, ma è un buon punto di partenza.
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