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Un Toro frastornato

Redazione Toro News

Ha dell’incredibile la sconfitta contro la Lazio per 0-4 da parte degli uomini di Zaccheroni, soprattutto perché nel primo tempo non c’erano state le avvisaglie di una disfatta. Il problema di questo Toro è che gioca solo un...

Ha dell’incredibile la sconfitta contro la Lazio per 0-4 da parte degli uomini di Zaccheroni, soprattutto perché nel primo tempo non c’erano state le avvisaglie di una disfatta. Il problema di questo Toro è che gioca solo un tempo, forse ha nelle gambe, ma soprattutto nella testa, solo 45 minuti. Si era detto, dopo le prime tre partite, che i granata avrebbero dovuto prendere come base per ripartire il primo tempo contro il Parma e il secondo di Udine, mettendo in conto che a Reggio, pur partendo sempre dal gol incassato per primi, erano riusciti a non perdersi d’animo e a raggiungere il pareggio.

"Il commento praticamente univoco di Zac e Cairo è che "la squadra ha avuto un black-out" e che comunque "il progetto non cambia", il mister crede nella squadra e il presidente nell’allenatore che ha scelto lui stesso. Il cerchio si chiude senza drammi, prendere un gol o quattro non fa differenza in classifica, perché agli avversari si concedono i tre punti a prescindere dalle reti segnate, la goleada sul groppone crea però delle crepe psicologiche ed è proprio questo il punto su cui lavorare, dare certezze e tranquillità ai giocatori. Ovviamente anche a livello tattico c’è qualche lacuna, Zac vorrebbe giocare come ai tempi del Milan, ma non ha gli stessi giocatori, con determinate doti tecniche. Persino Ancelotti, che può permettersi in contemporanea Seedorf, Kakà e Pirlo, più Gourcouff, stenta a mettere in campo tutti insieme questi fantasisti; con tutto rispetto Barone, Fiore e Rosina non sono ai livelli dei rossoneri citati, per cui tornare al 4-4-2 in questo momento potrebbe essere fondamentale, con Muzzi in campo fin dal primo minuto. Su Muzzi si è sempre disquisito sul suo effettivo ruolo: prima o seconda punta? Il gladiatore romano preferirebbe giocare come attaccante avanzato, ma accetta anche di muoversi più arretrato. In questo momento però quando c’è lui il campo la manovra d’attacco è più fluida, se non regge i novanta minuti è meglio metterlo subito e non quando il risultato è definitivamente compromesso.

"Gallo concede un certo ordine, ma forse sarebbe il caso di provare finalmente Ardito dal primo minuto, per dare quella cattiveria che ha richiesto Cairo, l’ex senese con De Ascentis garantirebbero più incisività nel rompere il gioco avversario. Ieri la Lazio ha avuto praterie su cui avanzare e trovarsi a tu per tu con Abbiati senza il necessario contrasto. Inoltre Di Loreto concede al momento poche certezze nel marcare l’avversario, così come era già successo l’anno scorso alla Fiorentina, mentre Fiore ha delle giocate raffinate, ma perde troppo la palla e su queste sue amnesie l’avversario di turno va a nozze per riprendere in mano il filo della manovra. Occorre un bagno di umiltà generale. Anche il Papa puo' sbagliare, ma tocca proprio a lui ricomporre la fede e la speranza nei fedeli.