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CONTROCORRENTE

Un Toro inguardabile senz’anima e cuore pareggia contro il Frosinone

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
Controcorrente di Gino Strippoli  - A fine partita l’uscita tra i fischi dello stadio la dice tutta!

Poche parole sul Torino che domenica ha affrontato il Frosinone, cogliendo fortunatamente un brutto pareggio. Altro che Conference League, altro che Europa League. Questo Toro non può chiamarsi Toro soprattutto per rispetto del suo passato ma nemmeno troppo passato. Non si è mai vinto nulla ma almeno,  senza andare troppo lontani con il tempo, con Mihajlovic la squadra sapeva far divertire i suoi tifosi. Esprimeva passione e divertimento, giocate e gol. Il Toro di oggi è l’anticalcio per antonomasia.  È una squadra che gioca sfruttando solamente i lanci lunghi di un portiere, tra l’altro spesso preda dei difensori avversari.

Contro il Frosinone, squadra terz’ultima in classifica ma che gioca a calcio con passaggi  di prima, triangolazioni e pressing alto, i granata hanno giocato una partita al sonnifero, al solito senza grinta, con poco impegno. Vedere un giocatore pagato 17 milioni (Ilic) al posto di correre passeggiare senza costrutto dà la dimensione del pareggio di domenica scorsa.

Il Torino è sembrato giocare una partita tra amici, da vacanza estiva! Se questo doveva essere un Toro battagliero per cercare di andare in Europa, visto che le squadre avanti in un certo modo ti stanno dando questa opportunità, e non saper sfruttare e cogliere l’occasione davvero ghiotta per avvicinarsi al Napoli vincendo contro la compagine ciociara allora meglio arrendersi all’evidenza dei fatti.

E i fatti parlano chiaro perché il Frosinone con tutti i suoi limiti di giovinezza ma anche di tensione, vista la precaria classifica è riuscito a divertire con alcune sue giocate e ha impensierito  per tutta la partita il Toro, facendo di fatto la partita con costante pressing alto, spesso senza mai farlo uscire dalla propria metà campo. Le occasioni create dalla squadra di Di Francesco sono tante molte e sprecate perché a questa squadra manca un vero finalizzatore.

Sono state molte di più le volte che i ciociari si sono presentati davanti a Milinkovic-Savic, bravo a salvare il Toro con due interventi, meno nei suoi lanci sbagliati, che il Toro davanti a Turati che è dovuto intervenire una volta sola  su un bel tiro di Okereke, unico vero tiro nello specchio della porta in 94 minuti.

Il Toro ha sempre faticato a uscire palla al piede dalla sua area per costruire delle azioni di gioco eppure qualche occasione il Toro l’ha avuta, sprecata da Vlasic, Linetty, Zapata. Sulle fasce i granata hanno perso i duelli con Soule che ha fatto ammattire Rodriguez e Vojvoda e Valeri con Cheddira hanno messo  in difficoltà sia Bellanova che Tameze. Detto di Ilic inesistente e improponibile, il centrocampo granata è stato terra di conquista di Mazzitelli, Brescianini, Barrenechea e la sola buona volontà di Linetty non è basta a reggere in mediana e Vlasic si è visto a sprazzi. Davvero troppo poco!

La fase di attacco granata ha avuto nel solo Zapata, uomo che non si arrende mai, il giocatore che ha cercato di fare qualcosa poi anche lui ha sbagliato qualche appoggio di troppo. Tardivo l’ingresso di Sanabria, anche se l’unico tiro in porta lo ha fatto Okereke che ha regalato ai tifosi granata una prestazione davvero pessima. Ma d'altronde cosa si pretende da un giocatore arrivato all’ultimo minuto di mercato a zero euro?

Un Toro brutto da vedere, insipido, senza cuore e senza anima,  che porta solamente desolazione e impotenza per chi tifa questi colori granata. Davvero un peccato dover scrivere queste cose ma è la realtà!


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