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di Paolo Morelli
Camolese sabato aveva dichiarato che, a questo punto del campionato, «è difficile vedere una squadra che attacca per 90 minuti». Siamo d'accordo, ma ieri...
di Paolo Morelli
Camolese sabato aveva dichiarato che, a questo punto del campionato, «è difficile vedere una squadra che attacca per 90 minuti». Siamo d'accordo, ma ieri abbiamo finalmente visto una squadra "giocare" per 90 minuti, cosa che, salvo qualche rara eccezioni, non ci era ancora capitato di vedere nel corso di questo torneo. E ci riferiamo al Toro, naturalmente.Continuiamo a pensare come quella débâcle di San Siro sia stata solo una follia domenicale, poiché la formazione vista ieri ha cancellato l'orribile prestazione di Milano. Si è vista una squadra, e non undici giocatori in campo. Ci auguriamo che i granata possano trovare continuità, nel loro essere squadra, perché era questa l'unica cosa che mancava al Toro rispetto alle dirette avversarie nella corsa per la salvezza. L'individualismo non porta da nessuna parte, è invece nel gruppo la vera forza. Cosa che peraltro Camolese va dicendo da quando ha messo piede al centro Sisport.Si vede anche come la creazione di un solido gruppo possa, oltre che portare miglioramenti sul piano del gioco - non eccelso, ma comunque discreto -, dare serenità ai singoli. Rolando Bianchi ne é l'esempio lampante. Un giocatore che tenta un tiro come quello che ha colto la traversa dopo 5', è un giocatore sereno e in forma, che può fare - e ha fatto, finalmente - la differenza. Ora l'obiettivo è conservare questa coesione ed utilizzarla per fare punti, questa deve essere l'arma in più di un Toro pronto a tutto per salvare una stagione sfortunata.
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