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La giornata di ieri verrà probabilmente immagazzinata, nella mente degli innamorati di Toro, come una sorta di “buco nero” della memoria, qualcosa che si vuole rimuovere, dimenticare. Difficile immaginare un momento...
La giornata di ieri verrà probabilmente immagazzinata, nella mente degli innamorati di Toro, come una sorta di “buco nero” della memoria, qualcosa che si vuole rimuovere, dimenticare. Difficile immaginare un momento più brutto, effettivamente: più forte che mai la contestazione verso la società, già dal primo minuto; la partita è un incubo nel primo tempo, con i giocatori in maglia granata irrisi dal Frosinone; nella ripresa arriva anche la sfortuna, che non manca mai, sotto forma di occasioni sprecate a ripetizione; l'arbitro, per adeguarsi alla storicità dei padroni di casa, nega un paio di rigori; il capitano (nonché il giocatore più forte) si fa male; la classifica pone il Toro poco sopra la zona retrocessione; la rabbia esplode anche nei confronti della squadra fuori dallo stadio. Stadio che peraltro, Maratona esclusa, era praticamente vuoto.Questa, la sintesi della tristezza granata. Estremamente riassunta, perché nessuno ha voglia di dilungarsi troppo a ricordare questa giornata, né chi scrive né chi legge, anzi -si diceva- la si vorrebbe rimossa dai ricordi; ma l'unica cosa capace di cancellare i ricordi brutti, é crearsene di belli a prenderne il posto.Come consolarsi, come tirarsi su il morale, in casa Toro? Con un po' di fatalismo, c'é chi cerca di ripetersi che, toccato il fondo, non si può che risalire. C'é chi spera che l'interesse che in una multinazionale è stato toccato dal Torino si sia poi tradotto in una trattativa che non conosciamo ma che -chissà- magari è in corso, o che possa nascere presto. C'é chi fa affidamento sul discorso tenuto alla squadra dai tifosi negli spogliatoi, ieri sera. C'é chi pensa che cambiando allenatore le cose miglioreranno.Ognuno trova qualche ragione per cercare di non abbattersi, rischio completo dopo una giornata tanto brutta. Pensiamo che difficilmente i tifosi del Torino si faranno abbattere; ne hanno prese tante, nella vita, da essere abituati ad incassare, e ad andare avanti a dispetto di tutto, e lo faranno senz'altro anche stavolta; certo, disporre di qualche elemento concreto a supporto di questa loro forza d'animo sarebbe cosa buona, ma al momento nessuno -tifosi, giornalisti, tutti- ha in mano nulla che non sia un pugno di sogni e speranze.Ma domani, passato il momento più nero, come sempre il granata tornerà capace di pensare positivo, anche a dispetto dei santi: il Toro non l'ha mai ucciso nessuno, non accadrà neppure stavolta, e anzi si rialzerà, insieme alla sua gente.
(foto M.Dreosti)
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