toro

Una nuova impresa

Redazione Toro News

La strada per la salvezza parte dal Filadelfia. Affermazione che non ha solo valenza futura, legata all’importanza che avrebbe, per le fortune granata, il ritrovare la propria casa; ma concetto reale, non metaforico, che...

"La strada per la salvezza parte dal Filadelfia. Affermazione che non ha solo valenza futura, legata all’importanza che avrebbe, per le fortune granata, il ritrovare la propria casa; ma concetto reale, non metaforico, che riguarda proprio la giornata odierna.In questo istante, presso i resti del Tempio si è ritrovata la gente del Toro. E’ una mattina da 30 e più gradi, un caldo innaturale per Maggio ma molto in sintonia con l’atmosfera che respirano, da giorni, i tifosi granata. Tifosi che, dopo aver testimoniato al mondo (e alle istituzioni) la propria numerosa presenza e le proprie richieste, sciamerà in massa allo stadio dell’oggi, in una spinta ideale che parte dal Fila e arriva sulle curve e quindi sul terreno dell’Olimpico, dove scenderanno in campo 11 maglie granata contro altre 11 più forti di loro.

"Oggi c’è una partita che, per il Torino, non si può fallire. L’ennesima, consecutiva; da quando è arrivato, Camolese si è trovato praticamente sempre ad affrontare queste situazioni-limite, perché la classifica era talmente compromessa che non si è mai potuto parlare di un match in grado di dare la svolta, la tranquillità. Escluse le gare praticamente off-limits (Milano, Firenze), finora ci è praticamente sempre riuscito; ma una delle incognite legata alle possibilità di successo granata è legata proprio a questo, alla capacità di reggere tanto a lungo un livello di tensione che normalmente dovrebbe essere molto breve e che invece permane, costante, ormai da tempo.

"Oltre a considerazioni legate alla stanchezza mentale, gli ostacoli sulla strada del Toro sono quelli del gran caldo e delle condizioni fisiche, al lumicino dopo una stagione lunga, e infine, ovviamente al fatto che in campo c’è un’avversaria, e che avversaria. La squadra quinta in classifica e qualificata alle coppe europee con tre turni di anticipo (con una Champions che la matematica tiene ancora in conto), probabilmente quella dal miglior calcio in assoluto, capace di stritolare i granata nel precedente stagionale.

"Eppure, il Genoa va battuto. Sia chiaro: si tratterebbe di un’impresa, meritevole di applausi scroscianti. Il Torino, quest’anno, ha sconfitto al massimo l’attuale settima in graduatoria (Palermo), e poi quasi unicamente formazioni di bassa classifica: prevalere su una delle prime della classe è cosa finora impensata. Inutile pensare alle presunte scarse motivazioni che animerebbero i rossoblù: questo campionato, finora, si è differenziato dalla maggior parte di quelli che l’hanno preceduto per la regolarità degli incontri (nell’impegno profuso, non tanto nelle direzioni arbitrali); inutile pensarci, perché sarebbe perdita di tempo e forse anche errore pericoloso.

"No, il Toro quest’oggi deve scendere in campo come atteso, appunto, a qualcosa di grande: vincere contro un’avversaria molto più forte. Considerando il risultato come improbabile, e di conseguenza giocando con il sangue agli occhi e cercando la partita perfetta (limitatamente alle possibilità). Inutile pensare ad un Genoa demotivato, inutile pensare ad un comodo Chievo-Bologna da zero a zero; i granata devono fare un’impresa, i clivensi solo il proprio dovere. Se entrambe vi riusciranno, stasera Torino potrebbe tirare un sospiro di sollievo così forte da arrivare fino al cielo, alle nuvole su cui giocano gli Invincibili che stamattina, dalla loro vecchia casa terrena, spingeranno il popolo granata fino allo stadio…