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Una serata calda all’Olimpico

Redazione Toro News

Terrore puro, rabbia strozzata, incredulità e ancora rabbia. Una serata a tinte forti, quella vissuta dentro e fuori la curva Maratona lunedì sera, e non solo per una partita che solo negli ultimi quattro minuti ha...

"Terrore puro, rabbia strozzata, incredulità e ancora rabbia. Una serata a tinte forti, quella vissuta dentro e fuori la curva Maratona lunedì sera, e non solo per una partita che solo negli ultimi quattro minuti ha regalato delle emozioni.Era il 25’ del primo tempo, il momento del terrore: quello provato da tifosi e amici di Paolo S., notissimo volto del settore più appassionato del tifo, uomo di stazza e, evidentemente, anche di pelle decisamente coriacea. In piedi sulla balaustra più alta (non aiuta di certo il fatto che non ci siano più le “aste” cui reggersi) per svolgere la sua mansione di lanciacori, ha perso l’equilibrio ed è caduto: un volo spaventoso, cadendo di schiena sul cemento che si stende dopo l’ultimo gradino del primo anello. Già, gli spalti: un metro più internamente, probabilmente lo spigolo non avrebbe lasciato scampo. E invece, “Paolino”, per il quale molti lettori di TN parteciparono alla sottoscrizione legata alla definitiva risoluzione delle vicende dell’Hotel Campanile, sta quasi bene: qualche bernoccolo e nulla più, dieci giorni di prognosi. Quando si dice “miracolato”.

"Ma all’istante del tremendo volo, nessuno poteva sapere che la fortuna gli sarebbe stata vicina. C’è chi ha tentato di fermarne la caduta, gli occhi sgranati, il terrore. E, dopo l’impatto, in molti si sono precipitati a soccorrerlo. Tra questi, E. DM., vigile urbano torinese e grande tifosa granata, che l’ha fatto con cognizione di causa: è infatti volontaria della Croce Rossa. Gli uomini della Digos subitamente accorsi sul luogo, ignari dello svolgimento dei fatti e temendo si fossero verificati in seguito ad un episodio violento, cercano di frapporsi, e nella grande confusione uno di essi e la signora E. si strattonano; questa viene ammanettata e condotta all’esterno, entrambe le parti affermeranno che l’altra non si è immediatamente qualificata come appartenente alle fdo. Già, perché la tifosa è, di professione, vigile urbano.

"Né al momento del primo fermo, né in seguito in questura le verrà notificato alcun arresto, e per questo E. si è già rivolta ad un legale. A suo discapito, però, le è stato trovato addosso un piccolo manganello di quelli in dotazione alla Polizia Municipale, e il test alcolemico cui è stata sottoposta dicono i limiti fossero stati superati (non è dato sapere di quanto); e così, la tifosa soccorritrice si ritrova colpita da immediato Daspo triennale, e con il comando di Moncalieri che l’ha sospesa dal servizio attivo, affidandole mansioni diverse, e una rabbia incredula.Dopo l'incidente occorso a "Paolino", la Maratona ha vissuto ovvi minuti di smarrimento e di conseguente silenzio, mentre nel secondo tempo (e anche dopo la conclusione dell'incontro) farà seguito la contestazione di cui si è parlato in altre sedi.

"L’altra parte di rabbia cui facevamo cenno all’inizio si è invece riversata fuori dalla Maratona, nello spiazzo antistante gli ingressi, prima della partita. Fin dal turno inaugurale del campionato, proprio lì si piazzano alcune persone con un tavolino, raccogliendo firme sotto il virgolettato “Giù le mani dal Fila”, e nel testo si chiede chiarezza agli enti pubblici sul destino dell’area dello storico stadio. Chi ha lanciato l’iniziativa dichiara di aver già raccolto oltre 5000 adesioni. Già, ma chi è che l’ha lanciata? Si tratta di Renzo Rabellino, consigliere provinciale eletto mesi fa grazie ai voti raccolti da liste quali “Lega Padana” (che non è la Lega Nord), la “Lista del Grillo” (guidata da un tale Giuseppe Grillo che non è “quel” Beppe Grillo), “No Euro”, “Lista Granata per il Filadelfia”, insieme a quel Massimo Calleri precedentemente entrato in circoscrizione con –tra le altre- la lista “Forza Toro”). La petizione è stata presentata in Comune solo il 30 Ottobre, quando da due mesi venivano raccolte migliaia di firme, che dunque per la petizione stessa non hanno valore. Peraltro, attentissime persone hanno notato come i moduli utilizzati non siano quelli richiesti dall’amministrazione cittadina.

"Dopo aver appurato che l’iniziativa non è partita dal CCTC, né tantomeno dal gruppo di valorosi che seguono con perizia le vicende del Filadelfia (oltre a pulirlo con costante amore), è emerso come lo stesso banchetto, gestito dalle medesime persone, stazioni fuori dall’”Olimpico” anche quando a giocare è la Juventus. La causale della raccolta firme è, in questo caso, la richiesta di restituzione degli scudetti revocati. E il sospetto che dei politici possano utilizzare tanto materiale per fini, appunto, politici, si fa largo in molti.

"Così, per tornare alla calda (nonostante il Novembre avanzato) serata di lunedì, ecco che lo stesso presidente del Centro Coordinamento, Marco Montiglio, chiedeva gentilmente al signor Rabellino di abbandonare immediatamente l’iniziativa ed il posto. Le risposte provocatorie che questi forniva non venivano raccolte, fin quando qualcuno, un po’ più “caldo” o infuriato, interveniva fisicamente, senza toccare nessuno ma scaraventando a terra banco e sedie. Immediato intervento delle fdo che procedevano al riconoscimento dei soggetti interessati, e quindi gli autori di questa strana raccolta firme riprendevano posto (un po’ più prossimi agli agenti). I tifosi che prima avevano chiesto chiarimenti (non ottenuti) facevano dunque opera di propaganda informativa per i passanti, invitandoli a non partecipare a tale raccolta. La rabbia per quel che si teme, ossia una presa in giro che poggia sul Filadelfia, faticava però a sbollire.