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Una vittoria d’autorete e gol sbagliati

Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 
di Gino StrippoliIl Torino doveva assolutamente vincere e lo ha fatto attraverso una partita dignitosa , su un campo che ha retto bene il confronto con la neve. I granata nonostante le precarie condizioni d’equilibrio hanno dimostrato di...

di Gino Strippoli

Il Torino doveva assolutamente vincere e lo ha fatto attraverso una partita dignitosa , su un campo che ha retto bene il confronto con la neve. I granata nonostante le precarie condizioni d’equilibrio hanno dimostrato di volere la serie A mettendoci le giuste motivazioni. Novantaquattro minuti di gioco ancora una volta ricchi di occasioni con altrettanti gol sbagliati in maniera clamorosa prima da Meggiorini, poi da Antenucci e infine da Sgrigna , tutti e tre soli davanti al portiere. Gol facili da  realizzare e quando i gol sono davvero facili li si sbaglia in maniera elementare.

Se è vero che sulla conclusione di Meggiorini, il miglior numero 1 della serie B Frison si è esaltato alla grande  e altrettanto vero che da quella posizione l’attaccante granata avrebbe dovuto sfondare la rete con una bordata e piegare le mani al portiere e non cercare un tiro di fino. Antenucci ha sbagliato cercando il gol al volo  in acrobazia ciccando in parte  la palla piuttosto che stoppare e tirare ( ne aveva  tutto il tempo).

Infine Sgrigna  che non sfrutta un contropiede tre contro uno lasciando partire un tiro fiacco che grida ancora al gol. Per quanto tempo ancora si sbaglieranno questi gol? Contro i ragazzi di Cagni il Toro ha vinto d’autorete ed è andata bene cosi. La manovra è stata sicuramente più avvolgente che contro il Varese e il Cittadella ma i tanto gol sbagliati pesano sempre sulla sofferenza finale della partita. Sia ben inteso gli attaccanti granata  sono stati vivaci e ben disposti in campo ma davvero troppo spreconi! Quando si spreca troppo, ed è una legge del calcio, spesso si viene puniti! Contro il Vicenza è andata bene ma non bisogna abusare troppo di questa fortuna! Il gioco sé ritrovato in parte, adesso bisogna ritrovare la via della rete. Mettendo il cassaforte i tre punti Ventura ha in parte attutito  la contestazione  e i malumori dei tifosi sul mercato invernale granata. Solo poche ore prima della partita il capitano Bianchi entrato contro il Vicenza al 51 minuto era stato di fatto venduto al Catania per una cifra intorno ai 4,5 milioni di euro. Venduto! Poi la cessione non si è concretizzata perché Bianchi ha rifiutato il trasferimento ma il problema è un altro.  Lunedì alla conferenza stampa l’allenatore granata aveva ancora detto che  Bianchi è e sarebbe restato il capitano granata e avrebbe avuto la squadra  al suo servizio essendo Rolly il bomber più prolifico della squadra. E che le panchine “subite  sarebbero servite  a togliergli il peso delle pressioni e metterlo invece  nelle condizioni necessarie a ritornare il grande bomber che tutti conoscono.

Fin qui tutto bene, è giusto che un allenatore  cerchi le soluzioni migliori per riportare al meglio i giocatori che ha in organico anche tenendoli in panchina. Ma queste affermazioni si scontrano poi due giorni dopo con la cercata cessione da parte del Toro del giocatore.  Ma se il giocatore era cedibile perché fare simili affermazioni a due giorni dalla chiusura del mercato? I conti non tornano. O a Ventura non hanno detto nulla della possibilità di vendere Bianchi ( e questo sembra alquanto strano) o l’allenatore granata sapeva due giorni prima che Bianchi era sul mercato! Allora a che pro certe dichiarazioni “amorevoli” su Bianchi e sul fatto che si puntava su di lui? Pensando alla buona fede di Ventura diventa comunque difficile immaginare che Petrachi avesse messo Bianchi in vendita senza dir nulla al “Giampiero”! E allora perché? Ma, ci sta che spesso nelle dichiarazioni ci siano anche degli errori di comunicazione, oppure se vogliamo essere  magnanimi possiamo pensare che Ventura, quando ha dato il suo pensiero su Bianchi, non immaginasse che il Catania lo chiedesse al Toro. Di fatto Bianchi è stato scaricato dal Toro. D'altronde il direttore sportivo Pietro Lo Monaco avrebbe dichiarato a Sky, a fine del mercato, che c’era l’accordo con il Toro ma poi lo stesso Torino ha fatto dietro front!

Un retromarcia  dettato dal rifiuto dei fratelli Bianchi, Rolando in primis e da suo fratello e procuratore dello stesso Rolly! Ma Bianchi era stato venduto!  E chiaro che il presidente Cairo su questa vicenda ha dato la sua versione, dicendo che Bianchi non è mai stato messo in vendita ma che è stato Lo Monaco a chiedergli di vendere il giocatore. Una situazione comunque poco chiara e ingarbugliata che può far solo male al Torino stesso oltre che al giocatore e ai tifosi. Ma possibile che al Toro non ci debba mai essere chiarezza? Su Bianchi c’è comunque da dire che era sul mercato e se il giocatore avesse accettato oggi Bianchi avrebbe sulle spalle un'altra maglia. Ma il mercato del Toro non doveva servire per rinforzare l’organico con più qualita? E se Bianchi avesse accettato? Quale sarebbe stato il rinforzo al suo posto? Non è lo stesso Ventura che ha dichiarato in tempi non sospetti che se arrivassero dei nuovi giocatori devono essere migliori dei presenti? E chi sarebbe stato migliore rispetto a Bianchi? Chi avrebbe comperato il Toro al posto suo? Oggi in serie B c’è un attaccante migliore qualitativamente di Bianchi? Bel dilemma vero? Se Bianchi fosse andato via lo scenario che si sarebbe presentato nell’attacco granata sarebbe stato: Antenucci, Meggiorini, Ebagua e Sgrigna. E questo sarebbe rinforzare una squadra? Ma anche se avessero preso Cacia come si vociferava sarebbe stato più forte rispetto alla presenza di Bianchi? Dubbi su dubbi e riflessioni che fanno pensare alla brutta gestione mercatale!

Un mercato invernale che, di fatto sempre molto delicato, non si gestisce così. Inutile poi parlare di Pasquato. Ottimo acquisto, ottima persona e giocatore di indubbie qualità ma la comunicazione arrivata ai tifosi da parte di Petrachi è stata davvero pessima. Se c’è da fare comunicazioni forse Cairo dovrebbe premunirsi un po’ e cercare qualcuno in grado di farle correttamente. Ma come si fa a dichiarare che il giocatore in questione se merita, dopo questi mesi al Toro, di giocare nella Juventus se ne ritornerà nella sua squadra madre? Perché se non merita la Juventus per come gioca allora merita il Torino? Ma da quando la meritocrazia di gioco ti porta a fare differenze su due squadre poi concittadine!!!! Perché stare al Toro è meno meritevole che stare alla Juventus? Posso immaginare che lo dica un dirigente della Juventus ma farlo solo pensare ai tifosi granata attraverso delle pessime dichiarazioni…

Che brutto modo di gestire il mercato e la comunicazione.