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Vai Belotti, come il vento

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L’editoriale di Gino Strippoli / Toro, con l'Atalanta ti giochi l'Europa
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

È una vera chiamata all'appello per l’Europa la sfida di questa sera tra Torino e Atalanta. Una gara all’ultimo respiro tra due compagini alla pari che vogliono rimanere agganciate fino alla fine del campionato al treno europeo cercando di salire sull’ultima carrozza rimasta a disposizione.

Ma soprattutto il Toro deve dimostrare che ciò che è stato costruito in estate per avere un organico capace di centrare l’obiettivo prefissato non sia già a rischio naufragio.

La vittoria contro il Carpi era necessaria per il morale, senza dubbio, ma soprattutto per sbloccare il “Gallo” Belotti.  Si sa che la miglior medicina per un attaccante in periodi poco brillanti è il gol, un vero antibiotico capace di rimetterti in piedi e poco importa se nella partita di Coppa Italia abbia sbagliato tre reti in maniera davvero grossolana. L’importante è che il giocatore si sia fatto trovare nelle posizioni giuste per battere a rete. Gli sbagli sono ancora legati ad una condizione non ottimale e saranno presto cancellati proprio dalla forza di volontà del giocatore,  dal gol che ha dato fiducia e lo ha sicuramente ringalluzzito.

La partita contro la squadra di Gasperini è difficile come tutte quelle che si giocano in Serie A, ma rispetto alla gara con il Chievo, il Toro avrà di fronte una squadra che gli permetterà di giocare a viso aperto, una squadre ben organizzata, che ama il bel gioco, per cui i granata potranno sfruttare gli spazi che si creeranno durante i 90 minuti.

Una cosa è certa: non bisogna affidarsi solo a Belotti, infatti non basterebbe di certo il ritrovato bomber granata a dare alla squadra il piglio giusto per vincere questa partita, molto ci si attende da Adem Ljajic, giocatore che con la tecnica che ha deve riprendere le redini della squadra in mano e far fare il salto di qualità che ultimamente e mancato con la conseguenza di vedere in campo poca fantasia nell’attacco granata come visto soprattutto contro il Chievo e il Milan.

Se il ‘serbo’ inizierà a far vedere di che pasta è fatto allora il Toro potrà riprendere la sua corsa per l’Europa, aspettando poi i risvegli di Niang. Già, questo ragazzone, voluto a tutti i costi da Mihajlovic sta deludendo le aspettative che erano e sono ancora alte, sebbene tra i tifosi serpeggiano mille dubbi sull’utilità e sulle qualità di questo giocatore. Oggi come oggi Niang appare di troppo persino in panchina, visto che il tridente d’attacco è formato da Ljajic , Belotti e Falque sicuramente intoccabili. Il giovane Edera dovrebbe avere e meriterebbe sicuramente più spazio rispetto al franco-senegalese. Ogni volta che entra in campo - davvero pochissime in realtà - si impegna e corre, dando più qualità alla squadra aiutandola in tutte le fasi. Ma oggi come oggi come si fa ad escludere un giocatore pagato circa 15 milioni di euro. Ecco perché Edera vedrà sempre meno il campo, nonostante - come ripeto - lo meriti.

Occhio comunque ai nerazzurri di Bergamo perché nonostante la partenza in campionato sia stata al rallentatore, giornata dopo giornata hanno recuperato il terreno perduto inizialmente e soprattutto stanno giocando bene anche in Europa conquistandosi una qualificazione importante. L’unico neo in campionato è che l’Atalanta fatica più del dovuto in trasferta dove non ha mai vinto, pareggiando 2 volte e ha sul groppone una bella quaterna di sconfitte. Ciò comunque non deve trarre in inganno: la squadra è forte e questo è un dato di fatto importante. I granata dovranno stare molto attenti al Papu Gomez che rispetto allo scorso anno è meno cannoniere: pochi i suoi gol quest’anno, ma gioca di più per la squadra, fa più assist, corre e imposta a centrocampo dirigendo i suoi compagni.