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Vanoli, magistrale la gestione dell’emergenza post-Bellanova: così batte il Gasp

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
Il tecnico granata ha battuto il blasonato collega grazie a una precisa preparazione della partita e il primo gol granata è un manifesto

Quattro punti in due partite, ma soprattutto un Torino rinnovato più di quanto era lecito attendersi al 25 agosto. Paolo Vanoli ha fin qui svolto un lavoro invidiabile, come sottolineato nell'editoriale del direttore di TN Gianluca Sartori. Dal punto di vista tecnico e tattico ci sono alcune annotazioni interessanti. La squadra vista è totalmente diversa dall’ultima gestione Juric: si notano inserimenti senza palla, schemi offensivi e combinazioni che hanno portato a reti e occasioni da gol. Va detto che con l'Atalanta di Gian Piero Gasperini la gara è stata più equilibrata rispetto a quella di San Siro con il Milan di Paulo Fonseca, ma una cosa non è cambiata: il Torino ha dato l'idea di una squadra in grado di giocarsela a viso aperto. E come è naturale che sia giocare a viso aperto comporta alcuni "malus", come un'eccessiva perforabilità difensiva, ma su questo si può ancora migliorare, considerando pure che il mercato dovrebbe portare ancora due difensori. E parafrasando le parole del direttore Sartori, si può fare tranquillamente a meno del record di clean sheet a fronte di un gioco un po' più divertente e di risultati soddisfacenti.

I primi accenni di "Vanolismo" in fase di possesso: il primo gol del Toro

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I due gol siglati dal Torino sono lo specchio di quello che speriamo possa diventare il "Vanolismo". Il primo ad esempio: Ilic riceve, Zapata e Adams sono allineati per poter liberare lo scozzese con il velo; partito il passaggio di Ilic, Zapata lascia passare la sfera in direzione Adams, un movimento che è tanto ricercato da Vanoli e che già sta riuscendo ai granata (come evidenziato nella nostra analisi dei gol). Ci sono ancora dei difetti nel nuovo Torino ed è normale che sia così. Il più evidente tra Milan e Atalanta riguarda la permanenza della vulnerabilità nei minuti finali. Però, ci sarà tempo per affinare anche quest'ultimo aspetto e il Torino verrà certamente aiutato dalla crescita della condizione generale della squadra e da eventuali nuovi ingressi nella rosa. Come accennato in apertura, l'Atalanta non ha sfigurato al "Grande Torino", sebbene sia uscita con zero punti e sebbene si fosse presentata con tutti i favori del pronostico. I numeri supportano quanto affermato: il Toro ha calciato 13 volte, di cui 7 in porta e 2 gol, gli avversari invece hanno effettuato 25 conclusioni di cui 9 nello specchio e solo una rete.

La lettura della partita: per Gasperini più soluzioni ma Vanoli legge bene

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Soltanto due cambi prima del novantesimo minuto per Vanoli, sintomo che le cose sono girate bene e sintomo che le alternative non sono al momento tantissime. Ha messo Dembele per Tameze (tornato si può dire a sorpresa braccetto di destra) riportando Vojvoda dove è sempre stato provato da inizio luglio in avanti, ovvero nella difesa a tre, e ha messo Sosa per lo stesso Vojvoda. A proposito della corsia di destra Vanoli si è dimostrato molto pratico e ha superato brillantemente l'esame post cessione di Bellanova. Si è trovato in emergenza e ha cercato di trovare la soluzione più congeniale per tutti, sfruttando un Tameze già forgiato da Juric in versione braccetto e sfruttando Vojvoda in quello che è stato fino a un paio di stagioni fa il suo ruolo naturale (giocatore a tutta fascia sulla destra). Probabilmente, la capacità di adattarsi al problema è stata la più apprezzabile nel Vanoli di domenica 25 agosto, al termine di una delle settimane più travagliate dell'era recente granata. Dall'altra parte Gasperini ha potuto inserire Samardzic e Zaniolo, due acquisti da novanta del mercato estivo, segno che le rose di Torino e Atalanta non sono paragonabili.