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Vanoli sbatte addosso a Gotti: il granata azzarda per vincere, nessuno lo ripaga

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Il tecnico del Lecce esce indenne dalla trasferta di Torino: i salentini giocano in modo ordinato e impediscono ai granata di sfondare
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Contro il Venezia si erano intraviste delle possibili difficoltà del Torino con squadre che puntano alla salvezza in Serie A, contro il Lecce si sono ripetute quelle stesse problematiche e così ne è venuto fuori il primo mezzo passo falso della stagione e dell'era Paolo Vanoli. I granata sono stati meno belli delle prime due giornate e hanno creato molto meno, anzi hanno concesso in ripartenza a un Lecce accorto che è venuto a Torino con un piano partita ben chiaro: primo non prendere gol, poi cercare di ripartire. Alla fine, il Lecce di Luca Gotti (tatticamente uno degli allenatori più preparati tra i venti della Serie A) è uscito molto bene dalla sfida piemontese e ha anche sfiorato lo scalpo negli ultimi minuti (bravo Milinkovic-Savic a evitare la beffa). Il Torino è stato poca roba in fase di costruzione e l'apporto degli esterni è stato pressoché nullo (il discorso vale indistintamente i titolare e i subentrati). Vanoli ha dovuto gestire i diversi giocatori impegnati in Nazionale negli scorsi giorni e ha centellinato Borna Sosa.

Il Toro ha chiuso senza una vera prima punta: Vanoli ha sparigliato le carte

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Complici le difficoltà, Vanoli ha provato a sparigliare le carte con alcune mosse a sorpresa, però nemmeno le frecce della panchina hanno dato quell'apporto necessario per fare male al Lecce. L'azzardo principale di Vanoli è stato quello di chiudere una partita in casa contro una squadra che deve salvarsi senza una prima punta di ruolo. Ha infatti tolto alla mezz'ora del secondo tempo Zapata e ha inserito Karamoh per cercare soluzioni alternative contro una difesa ben disposta. In realtà, nessuna delle mosse in corso ha davvero messo in crisi il Lecce, nemmeno l'inserimento a inizio ripresa di Sosa per Pedersen. Il Torino ha dovuto fare a meno di un cambio a causa dell'infortunio di Vojvoda (uscito al 20' per Walukiewicz). Nella ripresa si è rivisto Gineitis ed è stato gettato nella mischia anche Tameze per Linetty. L'undici iniziale ha visto Lazaro sulla corsia di destra con Pedersen sulla sinistra. Linetty a guardia di Ilic e Ricci, Adams a supporto di Zapata. In altre parole, l'undici iniziale ha po' rispecchiato le attuali gerarchie con l'eccezione di Sosa. Anche dietro è stato utilizzato il terzetto che fin da Pinzolo lavora assieme: Vojvoda, Coco e Masina.

Poca profondità: ecco in cosa deve migliorare il Torino

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Le variazioni sul tema non sono mancate in casa Toro, però è sempre mancata la geometria giusta per sfondare. Vanoli ha evidenziato tale passaggio durante la conferenza stampa di fine match: "Oggi abbiamo subito tante ripartenze, abbiamo commesso tanti errori tecnici e poche volte abbiamo servito bene le nostre punte". Gli aspetti da migliorare sono pertanto molteplici e Vanoli è il primo a conoscenza del potenziale ancora inespresso dei suoi. Certamente il Torino di Vanoli, specie nelle sue punte, deve imparare a dettare di più la profondità, roba che si è visto di rado contro il Lecce. Guardando il bicchiere mezzo pieno, si può dire che contro le due "piccole" fin affrontate il Torino ha tenuto la porta inviolata e sono due consecutive le gare senza reti incassate (una buona fetta del merito va a Vanja Milinkovic-Savic).

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