Una partita di dedizione, di sacrificio e di intensità per il Torino. La vittoria contro il Milan può davvero rappresentare uno dei momenti più importanti nella prima stagione di Paolo Vanoli sotto la Mole. Dal primo minuto sono stati lanciati tre dei quattro volti nuovi di gennaio: Biraghi come laterale difensivo sinistro, Casadei come mediano al fianco di Ricci e Elmas sulla trequarti, a sinistra con Vlasic al centro e Lazaro a destra. Per Biraghi ed Elmas è stato anche l’esordio da titolari con il Torino, dopo aver debuttato in modo totalmente differente a Bologna (in gol il macedone, in gol ma nella propria porta l’ex Fiorentina). Questi tre innesti, uniti al fatto che l’infermeria è meno affollata, fanno sì che Vanoli ha finalmente a disposizione diverse soluzioni, ha finalmente la possibilità di scegliere. “Aver il potere di decidere per un allenatore è piacevole”ha detto in conferenza stampa al termine della sfida vinta contro il Milan per 2 a 1. Ieri sera, sabato 22 febbraio, i granata hanno dato l’idea di poter contare non su undici elementi, bensì su sedici. Tutti coloro i quali sono entrati in corso d’opera hanno dato un contributo, specie Gineitis, Karamoh e Linetty.


Il tema
Vanoli sfrutta un Torino più profondo e consapevole: Conceicao è battuto
La lettura della partita di Vanoli e l’importanza della panchina
—Il primo cambio Vanoli l’ha speso all’ora di gioco togliendo Elmas e inserendo Karamoh. Una sostituzione naturale considerato il minutaggio piuttosto ridotto del macedone nella prima metà della stagione. La condizione non è ancora delle migliori per Elmas ma gli ulteriori sessanta minuti messi nelle gambe non potranno che agevolarlo nella sua crescita di gamba. Poi, Vanoli ha optato per un triplo cambio al 69’, ovvero nel momento di massima spinta del Milan. I rossoneri erano passati a quattro in attacco, Sergio Conceicao ha puntato sul 4-2-4 nella ripresa facendo a meno a sorpresa di Leao già durante l’intervallo. Nonostante il triplo cambio granata, il Milan ha trovato il gol dell’1 a 1 ma nello stesso tempo ha incassato subito dopo la rete da tre punti di Gineitis. Proprio il lituano è stato uno degli uomini pescati dalla panchina da Vanoli insieme a Linetty e a Walukiewicz. Quest’ultimo ha preso il posto di un affaticato Pedersen (l’ex Sassuolo è stata l’unica nota stonata della serata). Linetty è subentrato all’ammonito Ricci, Gineitis al nuovo volto Casadei. Vanoli ha cambiato le carte in tavola in mediana e nell’ultimo quarto d’ora la freschezza di Gineitis e Linetty è sicuramente servita.
L’abuso del lancio lungo: quello che Vanoli chiede alla squadra
—Dal punto di vista tattico Vanoli ha un po’ accusato la squadra di aver abusato del lancio dalle retrovie; ciò ha fatto molto spesso alzare troppo Casadei che si è ritrovato, soprattutto nel primo tempo, quasi all’altezza di Sanabria. “Il lancio lungo può essere un’alternativa di gioco ma non bisogna abusarne perché ha i suoi svantaggi – ha spiegato Vanoli –. Se non sei lesto sulla seconda palla, rischi di farti sorprendere”. Proprio la posizione di Casadei è una cosa sulla quale Vanoli sembra intenzionato a lavorare, così come sulla cura dei dettagli (l’errore di Pedersen sul fallo da rigore è stato piuttosto grossolano e poteva costare a caro prezzo). Un ultimo spunto è stato offerto dal ritorno da titolare di Sanabria. Il paraguaiano ha giocato novanta minuti e ha sfornato l’assist vincente per Gineitis. Mancava dal 1’ dal 21 dicembre, quindi da due mesi esatti. La mentalità con la quale ha affrontato la partita è stata positiva, segno che anche in attacco Vanoli può avere delle valide alternative.
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