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Il tema

Vanoli supera Zanetti: è lucido e pragmatico nelle sostituzioni sulla mediana

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
I margini di crescita del Torino sono evidenti, bravo il Verona di Zanetti a riorganizzarsi dopo l'espulsione

Il primo merito di Paolo Vanoli, come evidenziato dall'editoriale del direttore di TN Gianluca Sartori, è di aver rimesso tutti i componenti della rosa nella loro posizione naturale. La strada per crescere ulteriormente è ancora lunga e in salita, però i granata sembra che abbiano di fronte a loro ampi margini di miglioramento. Del resto, il secondo tempo del "Bentegodi" con un Hellas Verona in dieci uomini non è stato particolarmente brillante e il 3 a 1 è arrivato in ripartenza sfruttando un errore abbastanza grossolano della retroguardia scaligera. Insomma, dalla ripresa granata ci si poteva attendere qualcosa in più, proprio come dalla prestazione interna contro il Lecce di domenica 15 settembre. Nonostante questo, i punti in classifica sono 11, il Torino è ancora imbattuto dopo cinque giornate e per una notte è stato in vetta alla classifica, roba che non accadeva da 47 lunghi anni (bisogna scomodare gli eroi dell'ultimo Scudetto). Ci sono quindi diversi aspetti per cui essere ottimisti, non ultimi il recupero di Vlasic e quello in prospettiva futura di Schuurs (questi aspetti non vanno mai dimenticati).

Vanoli non inventa nulla, cerca soltanto di sfruttare al massimo i suoi interpreti

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Dicevamo che il primo merito di Vanoli è stato quello di rimettere al loro posto gli interpreti della rosa granata. Il fatto è indiscutibile e a Verona è arrivata l'ennesima conferma: Ricci davanti alla difesa nei panni del regista di una mediana a tre, Tameze mezz'ala e non più braccetto difensivo, Sanabria come seconda punta di raccordo e non più unico terminale, Lazaro più impiegato a destra che a sinistra rispetto alla scorsa stagione. Nulla di trascendentale, va detto, però molto funzionale per sfruttare al meglio le caratteristiche dei singoli. Si deve aggiungere che gli stessi singoli anche in altri ruoli il più delle volte si sono fatti trovare pronti (vedi il primo Tameze granata con Juric nella posizione costantemente di braccetto destro), ma giocare nel proprio ruolo naturale può fare la differenza. Lo ha detto anche Vanoli a proposito di Ricci: "Lui è intelligente calcisticamente. All'Empoli ha sempre fatto quel ruolo. La mia idea iniziale era questa, però eravamo in emergenza e ho sfruttato Linetty come play potendo fare il doppio ruolo".

I cambi al momento giusto: Vanoli ne fa tre a metà ripresa

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Pragmatico e lucido: così si potrebbe definire il Vanoli del primissimo scorcio in granata. Anche la lettura della partita è stata positiva, tanto che il gol del 3 a 1 è arrivato direttamente dalla panchina. Vanoli ha capito che nonostante la superiorità numerica il suo Torino non stava incidendo e a metà secondo tempo ha effettuato una tripla sostituzione cambiando due/terzi del centrocampo (Linetty e Gineitis per Tameze e Ilic). Ha inoltre tolto Sanabria per Adams e, come detto, la mossa ha pagato. Va dato atto all'ex granata Paolo Zanetti di aver dato una certa organizzazione al suo Hellas, che ha fatto più fatica in undici contro undici che sotto di un uomo. Gli scaligeri sono stati bravi a rimanere in partita mettendo filo da torcere ai granata.