"Ci siamo fatti un autogol è incomprensibile rafforzare una diretta concorrente alla Serie A. Non con il mercato chiuso e non per rafforzare una diretta concorrente, vuol dire che gli obiettivi economici non corrispondono con quelli sportivi e quindi dobbiamo chiarirci". No, non sono parole di Ivan Juric spese nei confronti della dirigenza granata negli ultimi tre anni, bensì sono parole di una memorabile conferenza stampa di febbraio 2024 di Paolo Vanoli, il nuovo tecnico del Toro, il successore di Juric. Vanoli non prese affatto bene la cessione da parte del Venezia nella finestra di riparazione di Dennis Johnsen, che andò dalla Laguna alla Cremonese (non a caso la finale play-off di Serie B è stata tra Venezia e Cremonese, segno che i lombardi rappresentavano davvero una concorrente per la promozione in Serie A dei veneti). Questa conferenza stampa ricalca un po' le conferenze stampa del primo Juric sotto la Mole. Per almeno un anno e mezzo, infatti, il tecnico croato ha acceso la piazza con critiche dirette e quasi sempre costruttive rivolte alla società. Tra l'altro, la conferenza stampa di Vanoli dello scorso febbraio animò uno scontro tra l'allenatore e il direttore sportivo del Venezia Filippo Antonelli, vecchia conoscenza del Torino. Insomma, ci sono tanti punti in comune con quanto il Toro ha vissuto nel recente passato di Juric (del resto, resterà indimenticabile nel bene e nel male la clamorosa lite tra il croato e Davide Vagnati nell'estate 2022).
Focus
Vanoli, un carattere fumantino: memorabile a Venezia la conferenza su Johnsen
Uomo schivo, non ama le luci della ribalta: i punti in comune con Juric
—L'episodio della cessione di Johnsen e tutto quello che ha scaturito in casa Venezia e nei rapporti tra Vanoli e la dirigenza è funzionale per raccontare l'uomo Vanoli. Si potrebbe definire un uomo tutto di un pezzo con un carattere fumantino che, per certi versi, può ricordare quello di Juric. Inoltre, chi conosce bene Vanoli sa che è un uomo schivo che non ama le luci della ribalta (e anche in questo è accostabile al suo predecessore Juric). Ha però la capacità di legarsi molto alla piazza, ai tifosi: vive con trasporto il suo lavoro e questo gli permette di immergersi al 100% nell'esperienza. Nello stesso tempo, come dichiarato dallo stesso Vanoli in una delle ultime conferenze stampa al Venezia, non ritiene il calcio la cosa più importante della sua vita, "ce ne sono molte altre"; ad esempio, è un uomo molto devoto. Vanoli a Venezia ha sempre cercato il confronto, talvolta anche acceso, ed è sempre stato animato dalla volontà di creare qualcosa di duraturo. Dunque, i punti in comune con Juric non mancano e, almeno dal punto di vista caratteriale, si può intravedere continuità.
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