Le parole del mister granata Paolo Vanoli in conferenza stampa dopo l'anticipo contro il Venezia. I granata hanno ottenuto la prima vittoria in trasferta e sono ancora imbattuti in questo inizio di campionato.
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Venezia-Torino 0-1, Vanoli in conferenza: “Abbiamo iniziato sulla strada giusta”
Il 2 giugno qui festeggiava la promozione, qui oggi festeggia il primato in classifica… “Abbiamo iniziato sulla strada giusta. Quello che è successo nel giro di tre mesi è quasi incredibile. Abbiamo festeggiato un traguardo importante con gente favolosa. Qui sono partito come giocatore, con il primo contratto da professionista, poi c’è stata questa bellissima cavalcata di un anno e mezzo, ringrazio i giocatori e il club ma soprattutto la gente, li ringrazio per i cori che mi hanno fatto. Per quello che riguarda il Toro, sono contento. Questo inizio può dare autostima ai ragazzi. Ma c’è tanto da migliorare. Oggi il Venezia ha fatto una grande gara, siamo stati bravi a rimanere in gara e poi abbiamo sfruttato una palla inattiva”.
Il termine Vanolismo le piace? (Gesto risoluto di no con la mano) "Lasciamo perdere vanolismo. Sono i giocatori che vanno in campo, non il mister".
Come giudica il momento di Coco?“Mi ha sorpreso. Per un difensore arrivare in un campionato come il nostro non è facile specie in una difesa tutta da rifare rispetto all’anno scorso. Ma è intelligente e ha voglia, penso avrà un grandissimo futuro. Ora deve aiutare noi a fare grandi cose”.
L'inserimento di Sanabria è stato un segnale di volerla vincere. Ieri chiedeva uno step di mentalità. È arrivato sotto tutti i punti di vista? "È un processo. Mi aspetto che quando cambi allenatore e tanti giocatori ci possano essere degli alti e bassi. Ho ereditato un gruppo molto coeso che ha voglia di fare qualche cosa di importante, di cambiare qualcosa, e lo sta dimostrando. Sono un allenatore che, come ho detto ai ragazzi, preferisce guardare avanti piuttosto che indietro. Mettere un attaccante in più viene dalla mia richiesta alla società di avere quattro attaccanti con caratteristiche diverse. Ho messo Tonny perché pensavo potessero andare in difficoltà con i due centrocampisti in mezzo ma, mettendolo lì dietro alle punte, ho visto che continuavamo a fare fatica. Allora ho rimesso Tameze con il 3-5-2 così il play era molto più libero nelle giocate. Nel primo tempo siamo stati pigri ad attaccare la loro linea difensiva, molto statici. È un aspetto che dobbiamo migliorare tanto".
Dopo queste tre partite ti aspettavi di essere a questo punto? "Penso che i giornalisti di Venezia mi conoscano. Quando inizio a lavorare, guardo sempre in alto, mai indietro. Sono una persona ambiziosa e l'ho detto anche ai ragazzi. Poi ci sono davanti anche gli avversari, come stasera, che hanno fatto una grande prestazione. Noi anche venivamo da due grandi prestazioni a livello tecnico e tattico. Il problema non è vincere ma come si fa a vincere. Penso che queste partite siano importanti per la loro autostima. Ho visto un Torino che finalmente è riuscito ad ottenere un risultato in sofferenza. Questo deve entrare in testa a questa squadra perché sono i valori del nostro grande club".
Che sensazioni hai in testa al campionato? "Sono amareggiato perché stavo facendo la conta dei nazionali. Mi ritrovo con tutti i nuovi acquisti in Nazionale e non ho tempo per lavorare".
È la prima sosta del campionato. Cosa ti è piaciuto di più e cosa di meno?"Sono abituato a vedere le cose positive. Mi è piaciuto vedere un gruppo che da quando abbiamo iniziato a lavorare vuole arrivare a fare qualche cosa. Lo abbiamo dimostrato con il crescendo delle prestazioni, facendo delle buone prestazioni con Milan e Atalanta. Sicuramente questa è stata una partita che ci deve insegnare Come deve essere il nostro campionato per arrivare lontano. Dobbiamo imparare ad affrontare squadre del nostro livello ed imporci anche su questo. Non sono abituato a guardare le cose negative. Sono abituato a provare a risolvere i problemi".
Quali motivazioni ti hanno spinto a lasciare Venezia?"È molto semplice. Purtroppo negli ultimi due mesi che ero qua, ed è stata una grande difficoltà per me, da una parte si lottava per andare in Serie A e dall'altra parte c'era scritto che sarei andato al Torino senza nessuna verità, ed è stato un grande fastidio. Ho sempre detto che ero concentrato su quello che è il mio lavoro, conclusa questa cavalcata ho scelto. Il Torino è un grande club. Tutti gli allenatori vorrebbero allenarlo almeno una volta. Mi viene la pelle d'oca e ho accettato questo serenamente e sapendo di aver dato tutto a questa società".
A Venezia usavi la parola sogno. Qual è il sogno a Torino? "Il mio sogno è lavorare e guardare in alto. Il mio sogno passa sempre attraverso il lavoro e per costruire qualcosa. Il grande sogno passato qui, oltre essere andato in Serie A ed è stato qualcosa di indimenticabile perché portare il Venezia in Serie A è una cosa unica, è stato l'aver lasciato una società molto cresciuta sotto tutti gli aspetti. Di questo devo ringraziare tutti quelli che hanno creduto in me, soprattutto il mio staff perché hanno lavorato tanto".
Complimenti, hai un'altra vittoria. Ilic ha detto che gli lasci maggiore libertà, per responsabilizzarli? "Ogni allenatore ha le proprie idee. Loro hanno sposato completamente quest'idea di provare a fare un calcio offensivo, dominante. Ad essere liberi ogni tanto se ne approfittano perché bisogna correre indietro. Mi piace un calcio più offensivo. Quando fai bene la parte offensiva, fai bene anche quella difensiva. Forse questo voleva dire. Pretendo anche molti più gol da lui, di testa o con quel tiro".
C'è una crescita di gruppo sostenuta da una convinzione di determinati singoli? "La capacità di un allenatore è far credere ai propri giocatori che ci sono delle idee e che possono portare a risultati importanti. Quello che ho visto dietro a questo gruppo che ho ereditato, perché dietro c'è un lavoro di tre anni, è che ho visto che c'è una grande voglia di fare qualcosa di importante per questo club e questi tifosi. Non ci dobbiamo fermare a quanto fatto fino adesso. Ho detto loro che dev'essere un segnale di quello che loro possono fare, però sicuramente degli ostacoli ci saranno".
Di Francesco ha detto che è irrispettoso andare in campo con il mercato aperto. "Sono d'accordo. Non capisco il perché. Penso che lui abbia un ragazzo, Pierini, che alle 4 ha firmato per il Sassuolo. Ai giocatori ho tolto il telefono. Sia mai che a fine primo tempo mi arrivi qualcuno che mi dice... E' assurdo: la lega deve capire questo. Come fai ad andare in campo con il mercato aperto? Se c'è anche solo un giocatore che entra in campo con il pensiero di andare via, appena entra guarda il telefono. Quello che è successo a Di Francesco è incredibile. Su quello non mi sono mai espresso e sinceramente non capisco perché le cose non si possano cambiare. Per me le cose sono veramente semplici. Basta chiuderlo il giorno prima. Anch'io per evitare problemi ho dovuto fare delle scelte".
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