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Ventura e Bianchi, ex al veleno

Federico Danesi

Il tempo aggiusta e ricuce, soprattutto aiuta a far dimenticare, ma per alcuni dei protagonisti più attesi quella di domenica non sarà una partita come le altre....

"Il tempo aggiusta e ricuce, soprattutto aiuta a far dimenticare, ma per alcuni dei protagonisti più attesi quella di domenica non sarà una partita come le altre. Come i due che siederanno in panchina, da una parte e dell’altra, ché Giampiero Ventura e Diego Lopez si conoscono molto bene anche se i loro rapporti storicamente non sono sempre stati eccellenti.LOPEZ IGNORATO - Al suo arrivo in Italia il difensore uruguagio era reduce da campionati solidi prima con il River Plate e poi con il Racing Santander, ma nella stagione ’98-’99, la seconda di Ventura in rossoblu che era anche quella del ritorno in A, praticamente era diventato invisibile per il tecnico. Tanto che chiuse con una sola presenza in tutto il campionato (sono state 314 in tutto) per 21 miseri minuti. Così certo non si disperò quando Cellino decise di cambiare a fine campionato.

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"UN ADDIO SENZA SALUTI - Ma i due si sono ritrovati nel 2002-2003 (Cagliari in B), con Lopez a marcare 26 presenze (alcune partendo dalla panchina) mentre in quella successiva di A Ventura venne esonerato nel girone d’andata alla 16^ e Lopez chiuse con un complessivo di 32 presenze grazie anche all’avvento di Reja. Come a dire che in campo qualche conticino da regolare, sportivamente parlando, ci sarà pure.

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"BIANCHI, EX AVVELENATO - Un discorso che vale anche per Bianchi, per il quale Cagliari è stata un trampolino di lancio importante ma ha fatto segnare pure uno dei suoi primi rapporti tesi con i tifosi. Succedeva che il giovane Rolando, già nel giro dell’Under 21, sgomitava per avere un posto da titolare in A ma davanti a lui aveva Suazo ma soprattutto Gianfranco Zola alla sua ultima stagione da simbolo di un’isola più che di una squadra. Il 1° maggio Bianchi che aveva solo una rete (segnata nella trasferta di Siena), con il Cagliari sotto 0-1 e in dieci in casa contro la Reggina, venne mandato in campo da Arrigoni nella ripresa proprio al posto di Zola e giù fischi che si moltiplicarono quando a poco dalla fine fallì la palla del pari servita da Budel. Poi al 1’ di recupero la rete di testa (sotto gli occhi di Mazzarri che lo avrebbe poi voluto alla Reggina) e l’esultanza polemica sotto la curva cagliaritana, ancora con bordate di fischi. Logico il divorzio a fine stagione; logica la voglia, da allora in poi di dare qualcosa in più incrociando Cellino.

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"VALZER DI MERCATO - In estate poi il capitano è stato a lungo sul taccuino della dirigenza rossoblu soprattutto quando sembrava che il suo rapprto con il Toro, complice il mancato rinnovom potesse deteriorarsi. Non se n'è fatto nulla, forse non si farà mai. Intanto però domenica è una buona occasione per dimostrare che allora come oggi qualcuno si era sbagliato nei suoi confronti.

"Federico Danesi

"(foto M.Dreosti)