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Verso Roma-Torino, il confronto dei tecnici/ Ventura e Garcia sono entrambi uomini-simbolo del nostro panorama calcistico. Il loro modo di interpretare il rapporto con il mondo del calcio,...
"Verso Roma-Torino, il confronto dei tecnici/ Ventura e Garcia sono entrambi uomini-simbolo del nostro panorama calcistico. Il loro modo di interpretare il rapporto con il mondo del calcio, però, è molto differente
" Alle 20.45 saranno di scena all'Olimpico di Roma due squadre che sembrano non avere nulla in comune se si parla di qualità tecniche e obbiettivi stagionali. Da una parte i giallorossi dello sfacciato Rudi Garcia, attrezzati per lottare e raggiungere traguardi ben più prestigiosi rispetto ai granata, dall'altro l'undici del più accorto Ventura. L'impresa, certo, sembra titanica, ma il Toro ha l'obbligo di provarci fino all'ultimo: il calcio è strano, e non sempre sta dalla parte del più forte. Per far questo servirà una prova intelligente e tattica, che possa contrastare la straripante compagine romanista, ma anche molto coraggiosa e spavalda: troppi timori e un approccio molle significherebbero disfatta. In poche parole, Ventura dovrà cercare di leggere benissimo la partita e di vincere (anzi stravincere, vista appunto la differenza di qualità) il duello in panchina. Vediamo dunque quali sono le caratteristiche principali dei due tecnici.
"RUDI GARCIA - Il tecnico francese si è abbattuto sul campionato italiano come un fulmine a ciel sereno. Ad oggi è certamente uno degli allenatori più in vista della nostra ormai sempre più povera SerieA, nonché uno dei più bravi, innovatori e coraggiosi. In soli due anni nella massima serie italiana, ha rivoluzionato la Roma e probabilmente il futuro della società e dell'ambiente, che ora può ambire a traguardi prestigiosissimi. Il suo punto di forza è senza ombra di dubbio la personalità straripante, abilmente sfruttata per gasare squadra e ambiente e far giocare sempre al massimo le sue squadre. Vero e proprio uomo-immagine, ricorda negli atteggiamenti la spregiudicatezza di Mourinho e, perché no, anche del suo rivale Conte. Sotto la copertina dei vari vinceremo noi lo scudetto e del violino dello Stadium, però, vi è anche molta sostanza: Garcia propone infatti oggi uno degli spettacoli più brillanti e genuini del nostro campionato. Caratteristiche principali della Roma sono per esempio la rapidità negli scambi, la capacità di sfruttare i contropiedi, un predominante possesso palla e la grande accortezza nel gestire le partite. Il pericolo numero uno è costituito dal suo pupillo Gervinho, capace in pochi secondi di far salire l'intera squadra e di seminare il panico nelle difese avversarie. La Roma schiacciasassi di inizio stagione, però, sembra aver rallentato un poco dopo la batosta subita contro il Bayern. Sembra, appunto: Garcia ha tuonato di voler vincere lo scudetto e con soli tra punti di distacco dalla Juve deve assolutamente riprendere la corsa. Per il Toro non sarà facile.
"VENTURA - Non sarà facile, certamente, ma non impossibile. Il Toro arriva dalla pessima prova di Helsinki e deve dimostrare di aver messo da parte questa brutta parentesi. Se il tecnico granata, dall'alto della sua esperienza, non ha molto da imparare tatticamente dal suo avversario, per vincere questa sera deve invece riuscire ad estorcere al tecnico francese la sua grinta, cattiveria e spregiudicatezza che sembra mancare al Toro di quest'anno. Il gioco del mister è ormai noto, ma ci sono ancora molte difficoltà da superare, messe in evidenza giovedì scorso. L'attacco e il centrocampo sembrano ancora troppo separati: l'assenza di Cerci prima punta ha comportato una minore capacità di sfruttare il contropiede e attaccare la profondità, un problema che deve assolutamente essere superato con l'estro e l'efficacia dei centrocampisti interni che però, finora, hanno deluso le aspettative. Se contro la Roma si rivedrà il modulo con due punte o una sola, non è possibile stabilirlo con certezza. Certo è, invece, che la sfida di questa sera sulla carta proibitiva deve lasciare poco spazio a congetture tattiche. L'imperativo è quello di trasmettere determinazione, grinta e concretezza sotto porta: sfruttare al massimo le poche palle gol a disposizione e giocare senza timori reverenziali, ma con quell'arroganza tipica proprio dello stile di Garcia. Tutto questo, con la consapevolezza di avere meno qualità e dunque non rischiare eccessivamente. Insomma, per una prova convincente serviranno il gioco di Ventura per gestire la partita in difesa e la grinta e spregiudicatezza di Garcia per provare a vincere e per dimostrare che il Toro è tornato, quantomeno per cattiveria e determinazione.
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