toro

‘Ventura, impara dal 3-5-2’

‘Ventura, impara dal 3-5-2’ - immagine 1
Federico Danesi

Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE MicrosoftInternetExplorer4

“Diceva un tecnico saggio come il mitico Giagnoni che quando l’attacco gira a mille è merito del centrocampo, quando la difesa imbarca è colpa del centrocampo”. Usa i suoi ricordi, Lello Vernacchia, per fotografare l’attuale momento del Toro. Nessun processo al centrocampo, beninteso, ma quella zona è emblematica per capire dove potrà arrivare il Toro e soprattutto dove ha sbagliato ultimamente.

 

Perché il nostro esperto di tattica dubbi ne ha pochi: “Con la Juve, com’è stato contro il Parma, il Napoli o la Fiorentina, se Ventura utilizzerò il solito modulo ha perso in partenza. La loro difesa a tre garantisce ampia copertura, hanno due sterni alti che spingono molto e una mediana fatta di grandi corridori, Pirlo a parte. Ecco perché ci vorrebbe un modulo speculare”. Ed ecco il suggerimento: “Io partirei con Ogbonna in mezzo a Glik e al ‘Pelado’ in modo che si possano anche coprire meglio gli inserimenti centrali dei vari Vidal o Marchisio. E davanti a loro Gazzi, con D’Ambrosio e Masiello esterni, in mezzo Basha e Santana”.

Una soluzione, quella dell’argentino, che ha più funzioni: “E’ abituato a giuocare in quella zona, visto che l’ha fatto anche a Firenze, in più ha corsa, passo e inventiva e può dare una mano agli altri due mediani. Se davanti lasci Cerci e Barreto, o Bianchi, il gioco è fatto. In fondo non puoi pretendere che Meggiorini tenga Pirlo e soprattutto non è partita da arrembaggio”.

 

In ogni caso Vernacchia non fa drammi: “Il Toro ha tutto per salvarsi, soprattutto perché delle tre dietro penso che almeno un paio non possano colmare quei sette-otto punti che servirebbero. Però deve avere un approccio diverso alla gara rispetto a quello di domenica, perché partite come quella con la Fiorentina o il derby non hanno nemmeno bisogno di essere caricate di motivazioni ulteriori”. Ecco perché fondamentale sarà la testa: “Nessun eccesso, come all’andata, la partita devono farla loro. Un pari andrebbe di lusso, non dimentichiamolo”.

 

Federico Danesi

(foto M.Dreosti)